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Sparanise – Concorso Internazionale di Poesia “Il Federiciano 2024”, tra i finalisti un poeta sparanisano

Sparanise – Il Poeta Salvatore Sticca, di Sparanise (CE), finalista al XVI Concorso Internazionale di Poesia Il Federiciano 2024. Il Federiciano 2024, tra i più grandi e importanti concorsi italiani di Poesia, annovera tra i Presidenti di Giuria il Poeta Giuseppe Aletti e Hafez Haidar, accademico emerito già due volte candidato al Nobel.
Il Poeta Salvatore Sticca, è stato selezionato finalista del Concorso e proposto per il premio che vedrà sei vincitori i cui componimenti poetici saranno riprodotti su stele di ceramica maiolicata. Le stele saranno affisse sui muri del circuito de “Il Paese della Poesia” nella suggestiva città di Augusta in Sicilia (fondata dall’imperatore Federico II di Svevia), insieme a quelle dei grandi autori che hanno aderito a questo innovativo progetto culturale, tra cui: Dacia Maraini, Alda Merini, Mogol, Pupi Avati, A. Quasimodo, E. Bennato, A. Jodorowsky e tanti altri. La poesia “Figli di nessuno” è stata concessa dal Poeta Salvatore Sticca per essere inserita nell’antologia del concorso che raccoglierà i testi più rappresentativi e che vedrà la prefazione dei Presidenti di Giuria, rendendo questo libro unico, poiché solo per Il Federiciano queste grandi personalità prestano la loro firma da inserire nello stesso volume. Il Poeta Salvatore Sticca è stato invitato per la declamazione poetica e cerimonia di svelamento che si terrà dal 23 al 25 agosto 2024.

FIGLI DI NESSUNO

L’urlo di Gaza – Opera dell’artista Omar Esstar Figli di nessuno…
l’acerbo orrore matura nello sguardo d’ognuno l’angoscia per scaldare l’esile corpo immaturo nell’animo la paura adorna il futuro
giochi di sangue e stenti da offrire al tribuno con affanno migran lo sguardo oltre il muro a cercare pietà per un destino oscuro.
Occhi di bimbi sbarrati all’atroce narrano il crudo morire precoce offrono il pianto al patire feroce ricevono il buio stremati in croce in suffragio nemmeno una voce
la vita è un dramma e passa veloce.
Mani di bimbi in cerca d’amore respinte lontano… lontano dal cuore cercano appiglio a lenire il dolore trovano il volto del padre che muore vagan sperdute a cercare calore nessuna clemenza neppure il tepore.
Singhiozzi di bimbi sangue innocente flebil lamento di pace assente testimonia empietà impenitente strazia la coscienza di virtù cogente opprime l’inno di libertà saliente.
Perdona Signore me misero impotente.

Salvatore Sticca

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