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Riardo / Teano / Pietramelara – Uccise la fidanzata con un colpo di fucile, salta l’udienza

Riardo / Teano / Pietramelara – Oggi il 20enne riardese accusato di aver ucciso Francesca Compagnone, doveva essere davanti al giudice per l’Udienza Preliminare. L’imputato ha rinunciato a comparire non presentandosi in Tribunale. L’udienza, tuttavia non si è svolta perché gli avvocati  hanno aderito alla protesta della camera penale. Il giudice ha rinviato tutto al prossimo mese di luglio, quando si deciderà sulla formula del processo. Attraverso i suoi legali di fiducia l’imputato ha chiesto di essere processato attraverso rito abbreviato; una formula che in caso di condanna permette all’imputato di ottenere un sostanziale sconto sulla pena. L’udienza del prossimo luglio servirà proprio a decidere su tale richiesta avanzata da Vicol Ciprian. Una decisione non facile se si considera che per come sono formulati i capi di imputazione Ciprian rischia la condanna all’ergastolo questo potrebbe essere ostativo alla concessione dell’abbreviato. Attualmente Vicol Ciprian, il 23enne riardese che circa 17 mesi fa, uccise con un colpo di fucile la ragazza con cui aveva una relazione sentimentale, si trova agli arresti domiciliari. L’indagato è difeso dagli avvocati Gaetano La Milza (di Teano) e Carla Di Stasio (di Teano). La tragedia si consumò la notte dello scorso 26 ottobre 2022, intorno alle 22e30 quando i due, Francesca Compagnone e Vicol Ciprian, si trovavano in camera da letto di lei, nella villetta di proprietà della famiglia Compagnone, nella periferia di Riardo. Il 23enne imbracciò un fucile (del padre della vittima) e iniziò a maneggiarlo ritenendolo scarico. Toccò il grilletto e la leva di caricamento almeno tre volte. Improvvisamente l’arma sparò colpendo in pieno viso la sfortunata vittima che si trovava a meno di 50 centimetri dal fucile, un calibro 12 utilizzato dal padre di lei per la caccia. La tragedia colpì tre comunità: Riardo dove Francesca viveva e dove insiste l’attività commerciale di famiglia; Pietramelara paese della madre di Francesca e Teano paese del padre di Francesca. La famiglia della vittima è difesa dagli avvocati Vincenzo Cortellessa (di Vairano Patenora) e Leopoldo Zanni (di Teano).

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