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Sessa Aurunca – L’Avvocatura comunale difende le spese legali, ma c’è spazio per ottimizzare le risorse interne

Sessa Aurunca (di Tommasina Casale) – L’amministrazione comunale di Sessa Aurunca ha recentemente tentato di giustificare le spese dell’attività svolta dall’avvocatura civica, lodando il contributo del settore legale all’opera di risanamento dell’ente sotto la guida di Di Iorio. Peccato che il nostro articolo fosse incentrato sulle spese per le consulenze. Andiamo al sodo: l’ottimizzazione delle risorse interne del comune e la necessità di tagliare i costi superflui. Un esempio lampante? Se proprio non si può evitare il ricorso alla consulenza con l’ex articolo 110, vi è la consulenza dell’avvocato Caterina Santoro che costa all’amministrazione ben 25 mila euro l’anno. Oggi appare ingiustificata considerando che il comune ha già in organico l’avvocato Nacca, una nuova dipendente che, sorpresa sorpresa, è già operativa nel settore legale. L’avvocato Nacca ha tutte le competenze necessarie per svolgere le funzioni legali richieste, rendendo così superflua la consulenza esterna. Ma perché mai utilizzare una risorsa interna quando si può pagare di più? L’utilizzo delle risorse interne non solo porterebbe a un significativo risparmio economico, ma anche a una maggiore coerenza ed efficienza nella gestione delle attività legali del comune. E ora, per evitare ulteriori malintesi, è fondamentale che queste osservazioni vengano pubblicate sullo stesso giornale che ha ospitato l’articolo originale. La replica è un obbligo deontologico, e come avvocati, l’Amministrazione dovrebbe conoscerlo bene. Rispondere su altri giornali potrebbe solo frammentare l’informazione e confondere ulteriormente l’opinione pubblica. Insomma, mentre il settore legale del comune  continua a fare miracoli con le sue strategie di risanamento, forse potrebbe cominciare a risparmiare su consulenze esterne non necessarie.

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