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PIETRAMELARA – Zona rossa, c’è la nuova perimetrazione. Una “salvezza” per tanti cittadini

Pietramelara – Tutto grazie al lavoro svolto dal geologo Pasquale Sorbo redattore della proposta di riperimetrazione. L’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale con Decreto n. 370 del 30 Aprile 2024, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 40 del 27-05-2024, ha adottato la proposta di modifica di perimetrazione e/o di classificazione delle aree di attenzione/rischio di frana del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico – Rischio di frana (PsAI-rf) dell’ex Autorità di Bacino Nazionale dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno, relativamente al Comune di Pietramelara (CE), presentata dal geologo Pasquale Sorbo su incarico ricevuto dal parroco Don Pasqualino De Robbio in qualità di responsabile delle Parrocchie di Pietramelara di San Rocco e SS. Annunziata. Il fine dell’incarico ricevuto dal dott. Pasquale Sorbo è stato quello di espletare studi geologico – tecnici sul fondo di terreno in loc. Mancini del Comune di Pietramelara, di proprietà delle Parrocchie di Pietramelara e dell’Istituto Diocesano”, ricadenti in zona APa (Area di Attenzione Potenzialmente Alta) del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico – Rischio di Frana dove si applicano gli stessi divieti e prescrizioni delle zone ricadenti in R4 (Aree a Rischio Molto Elevato), per verificare se esistessero le condizioni geologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche affinché il fondo di terreno prima citato potesse essere riclassificato dall’Autorità Competente (Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale). Gli studi eseguiti, come riferito dal dott. Sorbo, non si sono limitati all’area di stretto interesse, ma sono stati espletati, anche su prezioso consiglio dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, su parte del territorio comunale e precisamente sull’area compresa tra la parte meridionale dei Quartieri Svizzeri a sud-est, loc. Mancini a sud-ovest, la parte settentrionale dei Quartieri Svizzeri a nord-est, l’Area mercato a nord e loc. Pescara a nord-ovest. In base alla cartografia vigente prima della nuova perimetrazione, tutta l’area precedentemente citata ricadeva in Area di Attenzione potenzialmente Alta (APa) e Area a Rischio Potenzialmente Alto (RPa), mentre attualmente ricade in Area di possibile ampliamento dei fenomeni franosi cartografati all’interno, ovvero fenomeni di primo distacco, per la quale si rimanda al D.M. LL. PP. 11-03-1988 – C1

L’intervista al geologo Sorbo

Quali sono le differenze tra la precedente perimetrazione e la nuova perimetrazione approvata?

A livello tecnico, in base alla precedente perimetrazione nella zona prima citata, soprattutto Quartieri Svizzeri e parte di loc. Pescara e Mancini si applicavano i divieti e le prescrizioni delle Aree a Rischio molto elevato R4 e cioè è vietata qualunque trasformazione dello stato dei luoghi, sotto il profilo morfologico, infrastrutturale ed edilizio tranne che non si tratti di alcuni interventi come ad esempio demolizione senza ricostruzione, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria ed altri interventi che non sto qui ad elencare. Inoltre, semplificando, per gli interventi consentiti va fatta uno studio di Compatibilità Idrogeologica da sottoporre agli Organi Competenti. A livello tecnico, in base alla nuova perimetrazione, tutta l’area prima citata ricade in Area di possibile ampliamento dei fenomeni franosi cartografati all’interno, ovvero fenomeni di primo distacco, per la quale si rimanda al D.M. LL. PP. 11-03-1988 – Ci e pertanto non si applicano i divieti e prescrizione delle Aree a Rischio molto elevate R4.

In pratica, cosa cambia?

Dal punto di vista pratico, con la precedente perimetrazione, chi possedeva un lotto di terreno non poteva realizzare direttamente un nuovo fabbricato; chi possedeva già un fabbricato poteva apportarvi delle modifiche che però sarebbero dovute rientrare tra gli interventi consentiti di cui all’Art. 3 punto 2 Lett. A, B,C,D,E,F,G,H delle norme d’uso del suolo: divieti e prescrizioni del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico – Rischio di Frana. Dal punto di vista pratico, con la nuova perimetrazione, sono consentiti gli interventi di costruzioni e modifiche di fabbricati esistenti purché vengano rispettate tutte le prescrizioni di natura geologica, geomorfologica ed idrogeologica previste nel D.M. LL. PP. 11-03-1988. Inoltre con la nuova perimetrazione vengono corrette alcune anomalie presenti nel PUC. In pratica, nell’area prima definita, ci sono dei lotti di terreno che dal punto di vista urbanistico sono inseriti come edificabili ma che di fatto non lo erano perché ricadenti in zona rossa.

Nel 2007/2008 l’allora amministrazione comunale aveva commissionato ad altri professionisti uno studio per produrre una nuova perimetrazione del territorio comunale. Cosa è accaduto?

Ho avuto notizia, a suo tempo, degli incarichi ricevuti da altri professionisti ma non conosco i particolari degli studi e il perché la cosa non sia andata a buon fine.

E l’attuale Amministrazione Comunale?

L’Incarico mi è stato affidato dal sacerdote Don Pasqualino De Robbio, quale responsabile delle Parrocchie di S. Rocco e SS. Annunziata, ma sono certo che l’attuale Amministrazione Comunale, da sempre sensibile alle problematiche del territorio, abbia accolto il risultato ottenuto con notevole entusiasmo.

Che cosa ha dovuto dimostrare con gli studi eseguiti?

Brevemente, senza entrare in cose troppo tecniche, gli studi eseguiti hanno avuto lo scopo di verificare che, nell’area prima citata, non vi sono indicatori tipici per cui la porzione di territorio comunale era stata classificata come APa e RPa. Ciò non significa che la cartografia degli scenari di Rischio del Piano Stralcio dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale non era giusta ma che era stata redatta, in modo corretto, in scala 1:25.000, mentre per la nuova cartografia proposta ed approvata si è proceduto ad un dettagliato rilevamento geologico e geomorfologico elaborando Carte in scala 1:5000 ed espletate indagini appropriate.

Secondo lei è possibile proporre nuove perimetrazioni per altre porzioni del territorio comunale che attualmente si trovano in zona rossa?

Si, ma limitatamente ad alcune aree.

Dal punto di vista professionale si sente soddisfatto?

Certamente e soprattutto contento per Don Pasqualino e per quelle persone del mio paese che si trovavano ad avere un fondo di terreno che dal punto di vista urbanistico era edificabile ma che di fatto non lo era per il vincolo di zona rossa. Inoltre, voglio ringraziare i membri del comitato tecnico della Sperile Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, per la sempre disponibilità offerta e per il supporto tecnico-scientifico che mi hanno dato nell’eseguire lo studio. Un grazie va a tutte quelle persone che mi hanno consentito di espletare le indagini sul proprio appezzamento di terreno all’interno dell’area oggetto di studio ed infine un grazie particolare al mio carissimo amico Franco Pascale Tommasone per la pregevole collaborazione offerta.

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