Mondragone – C’è anche un imprenditore di Mondragone coinvolto nel processo per il contrabbando di carburanti che si sta svolgendo presso il tribunale di Salerno. Il procedimento nasce da due inchieste che tre anni fa hanno fecero scattare 45 misure cautelari (26 in carcere, 11 ai domiciliari, 6 destinatari di divieto di dimora e due misure interdittive per altrettanti militari) e messo sotto processo, a piede libero, 59 persone. Gli imputati, rispondono, a vario titolo, di associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata alla commissione di frodi in materia di accise ed Iva sugli olii minerali, intestazione fittizia di beni e società, riciclaggio, auto riciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita. Il processo è arrivato dopo intensa attività investigativa condotta dai finanzieri e dai carabinieri di Salerno e di Taranto. Un lavoro complesso, basato su intercettazioni, appostamenti e riscontri documentali, che avrebbe fatto emergere le ingerenze della criminalità organizzata casertana e pugliese nel mercato illecito degli idrocarburi nella zona di Vallo di Diano e del Tarantino. L’azione dei militari dell’Arma e delle fiamme gialle ha prodotto due filoni di inchiesta: quello pugliese ha puntato i riflettori sul clan Cicala, l’indagine di Potenza, invece, su un’ipotetica organizzazione criminale che attraverso Raffaele Diana avrebbe favorito gli interessi del clan dei Casalesi. Fra le 59 persone sotto processo figura anche l’imprenditore mondragonese Antonio De Martino.
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