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Sessa Aurunca – Disabile sequestrato in casa in località Marzuli a causa della chiusura di un ponte

Sessa Aurunca (di Tommasina Casale) – Nella località Marzuli di Sessa Aurunca, vi è un grave caso di isolamento. Un ponte chiuso per lavori di manutenzione ha di fatto sequestrato in casa un uomo disabile, impossibilitato a lasciare la propria abitazione. Il ponte, che rappresenta l’unico accesso alla casa del disabile, è stato interdetto sia al traffico veicolare che pedonale, rendendo la situazione insostenibile per l’uomo che necessita di assistenza continua e ossigeno liquido. L’uomo, residente oltre il ponte, dipende da un costante rifornimento di ossigeno liquido. La chiusura del ponte ha complicato enormemente la consegna di questo essenziale supporto medico. Trasportare l’ossigeno a mano, superando il ponte chiuso, è un’operazione rischiosa e non praticabile per lunghe distanze. Inoltre, l’unica altra via di accesso, una strada vicinale, è bloccata da un cancello di proprietà privata, aggiungendo ulteriori ostacoli alla già complessa situazione. In un periodo in cui si spendono fondi significativi per eventi culturali, come un festival di filosofia costato 50 mila euro, i cittadini si chiedono perché non si siano destinati risorse per garantire l’accesso sicuro alle abitazioni, specialmente in casi così critici. In preda alla disperazione, il disabile ha contattato i media locali come ultima risorsa, esprimendo il suo profondo disagio e la sensazione di abbandono. “La mia ultima spiaggia siete voi,” ha dichiarato l’uomo, sperando che la sua voce possa finalmente attirare l’attenzione delle autorità competenti. È evidente che la manutenzione del ponte sia di primaria importanza per la sicurezza pubblica, ma isolare un residente, per di più disabile, non è una soluzione accettabile. Le autorità locali devono trovare rapidamente un modo per garantire l’accesso alla casa del cittadino, evitando di aggravare ulteriormente la sua già precaria situazione di salute. Il caso del disabile di Marzuli è un triste esempio di come la mancanza di pianificazione e attenzione ai bisogni dei cittadini possa trasformarsi in una situazione di emergenza. È auspicabile che l’amministrazione comunale intervenga prontamente per risolvere questa problematica, restituendo dignità e sicurezza a un uomo che, oltre a dover affrontare le difficoltà della sua disabilità, si trova ora prigioniero nella sua stessa casa. La speranza è che non si debba ricorrere all’intervento delle televisioni nazionali per ottenere ciò che dovrebbe essere garantito a tutti: il diritto alla mobilità e all’assistenza.

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