Mondragone – Lo scorso sette maggio 2024 il consigliere regionale Giovanni Zannini doveva essere davanti al giudice; doveva essere sentito come testimone nell’ambito del processo penale che nasce da presunti brogli elettorali, fatti per i quali sono sotto processo quattro persone. Zannini però non è arrivato in aula. Un impegno istituzionale ha impedito al consigliere regionale di testimoniare. Il giudice ha rinviato tutto al prossimo mese di luglio.
Tutto si innesta nel dibattimento a carico della presidentessa di seggio e delle tre scrutatrici della sezione numero 22 di Mondragone alle Regionali 2015. Le imputate sono Rachele Miraglia (difesa dagli avvocati Marta Ceraldi e Nicola Ucciero), Michela Di Maio, Maddalena Marano (difese dagli avvocati Edmondo Caterino e Giovanni Lavanga) e Vincenza Marino (difesa dagli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo). Il processo riguarda i presunti brogli elettorali che avrebbero favorito il consigliere regionale Giovanni Zannini. Nell’ultima udienza sono saliti sul banco dei testimoni alcuni testimoni citati dalle difese degli imputati.
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