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TEANO – Impianto rifiuti ex Isolmer, il comune mente e spende soldi in ricorsi inutili. Ecco il documento verità

TEANO – Il documento allegato in fondo fa chiarezza in modo clamoroso su una vicenda intorno alla quale si sta facendo tanta politica imbottita di tanta fuffa. C’è un documento, rilasciato nel 2015 dall’ufficio tecnico comunale che racconta la verità – cruda e crudele – sulla vicenda legata all’impianto di rifiuti che Gesia vuole realizzare all’intero dell’area ex Isolmer, in località Santa Croce. Un documento che mette in luce che come si possa mentire su un atto pubblico con il quale il comune spende 9mila euro per incaricare un avvocato a intraprendere ricorso al Tar contro l’autorizzazione appena rilasciata dalla regione Campania a Gesia. Nell’atto di giunta con cui viene incaricato l’avvocato  si legge: “… Violazione dell’art. 44 co. 4.bis L.R. 16/2004 che recita “Nei comuni nei quali è ancora in vigore il programma di fabbricazione nelle zone agricole si applicano fino alla definitiva approvazione ed entrata in vigore del Puc, i limiti di edificabilità previsti dal DPR n. 380/2001, prevalenti su ogni diversa disposizione contenuta nel citato strumento urbanistico.; orbene il Comune di Teano era ed è dotato del solo PdF e l’area d’interesse è agricola”.
Un passaggio smentito dal documento rilasciato dall’ufficio tecnico comunale nel quale si legge che quell’area, ex Isolmer, è “… a destinazione d’uso produttivo e industriale”.
La certificazione fu rilasciata il 14 maggio 2015 su richiesta dell’azienda interessata all’acquisto all’asta di quel capannone e del terreno circostante. Vendita che venne fatta dal tribunale fallimentare con la stessa dicitura: “… area ad uso produttivo industriale”.
Perché il municipio di Teano continua a sostenere che quella è un’area agricola?
Non conosce questo documento?
Non sa, l’attuale amministrazione comunale che l’allora provincia di Caserta con i poteri di legge previsti allora concesse l’autorizzazione a Isolmer in deroga al programma di fabbricazione….., classificando di fatto quell’area “Industriale”?
Intanto i cittadini continuano a pagare profumatamente gli avvocati.  E il rischio è che il comune possa subire una pesantissima condanna al risarcimento del danno; danni che saranno pagati, anch’essi, dai cittadini. Chiaramente nella vicenda non manca un profilo di danno erariale imputabile direttamente agli amministratori comunali.

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