Caianello / Pietravairano / Vairano Patenora / Teano – Si è svolta una nuova udienza del processo a carico di cinque accusate, a vario titolo, di detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Hanno scelto il processo ordinario Salvatore Improda, Mario Del Vecchio, Giovangiuseppe De Rosa, Aldo Bianco, Nicola Daniele. L’udienza di oggi si è sviluppata sulle testimonianze di alcuni acquirenti. E’ venuto fuori che alcuni degli imputati spacciavano per necessità, per procurare la sussistenza alla propria famiglia. Al termine il giudice ha rinviato tutto al prossimo mese di giugno quando parleranno altri testimoni citati dalla Pubblica accusa. L’inchiesta, condotta dai carabinieri della stazione di Vairano Scalo, guidati dal maresciallo Palazzo, nella quale i sei imputati sono stati coinvolti riguardava la gestione delle piazze di spaccio di sostanze stupefacenti di tipo cocaina, hashish, marijuana disarticolate a Vairano Patenora, Pietravairano, Caianiello, Teano, Marzano Appio, Roccamonfina e Pozzilli (Isernia). L’indagine permise di accertare l’esistenza delle piazze di spaccio gestite in primis da Salvatore Bianco (a processo con il rito abbreviato) e Giovangiuseppe De Rosa considerati dall’accusa i pusher di primo ordine, dal mese di maggio 2018 al mese di luglio 2020. La compravendita delle sostanze stupefacenti avveniva o in maniera itinerante con punti di incontro concordati di volta in volta al fine di eludere i controlli delle forze dell’ordine oppure si realizzava presso il domicilio degli acquirenti o si concentrava in due bar ubicati a Vairano Scalo e Pietravairano di proprietà di Giovangiuseppe De Rosa resi punti di spaccio indoor in cui lavorava Mario Del Vecchio. Sono stati registrati oltre 100 episodi di cessione con tanto di prezzario per dose e cadenza. La cessione di cocaina avveniva circa 3 volte alla settimana con un prezzo per dose che andava da un minimo di 40 euro ad un massimo di 80 euro quando il quantitativo di cocaina era pari o superava il grammo. La cessione di hashish e marijuana avveniva ogni due giorni con prezzi base che partivano da 5 euro per dose. La droga veniva immessa nelle piazze di spaccio locali ed extra regionali grazie al trasporto in autovetture di proprietà degli imputati o ad essi riconducibili opportunamente modificate all’uopo.
Leggi anche: