Ultim'ora

SESTO CAMPANO / CASAL DI PRINCIPE – I GIUDICE NEGANO LA LIBERTA’ A COSENTINO, RESTA AI DOMICILIARI NELLA VILLA DI SESTO CAMPANO

SESTO CAMPANO / CASAL DI PRINCIPE -I molisani dovranno “tenersi” ancora per qalche tempo Nicola Cosentino. Infatti, ieri, è arrivata  la decisione dei giudici di Napoli che hanno negato la libertà all’ex coordinatore in Campania del Pdl. E’  imputato, in due distnti processi, di concorso esterno in associazione camorristica, corruzione e reimpiego di capitali illeciti. I giudici della decima sezione penale del Tribunale del Riesame di Napoli hanno respinto l’istanza di revoca della misura cautelare presentata dai difensori dell’ex sottosegretario all’Economia del Pdl, Nicola Cosentino. Intanto, in Molise c’è chi protesta: troppi “esiliati” nella nostra terra. Anche il sindaco di Venafro , Antonio Sorbo, aveva protestato contro l’arrivo di Nicola Cosentino. L’ex sottosegretario del PdL ha trascorso la sua prima notte fuori dal carcere, in una villetta di campagna nella periferia di Sesto Campano. Nel piccolo comune della provincia di Isernia, ad appena un chilometro dal confine con la Campania, l’ex parlamentare azzurro è arrivato oggi, venerdì 26 luglio, con la scorta del penitenziario di Secondigliano dove era stato rinchiuso il 15 marzo scorso per concorso esterno al clan dei casalesi e riciclaggio. Le misure cautelari che avevano colpito l’ex deputato azzurro di Casal di Principe, lo avevano mandato dietro le sbarre. Ma da oggi, come ha confermato all’Ansa uno dei suoi legali, Stefano Montone, Cosentino sarà in Molise. In località Pescheto, circondato dalla sua famiglia, decine di olivi e una piscina per affrontare meglio la calura estiva. Le formalità di rito sono state espletate in mattinata proprio nella caserma dei carabinieri di Sesto Campano. Ad opporsi ai domiciliari erano stati i pubblici ministeri della Procura napoletana. La scarcerazione è stata inizialmente negata anche dal tribunale del Riesame, ma la decisione è stata respinta dalla Cassazione motivandola col fatto che le esigenze cautelari erano cessate perché «le organizzazioni camorristico-mafiose non hanno interesse a servirsi di politici». Il beneficio dei domiciliari, oltre alla Suprema Corte, era stato già concesso dal presidente Orazio Rossi, del collegio giudicante di Santa Maria Capua Vetere

Guarda anche

Venafro – Trasporta immigrati clandestini, arrestato

Venafro (di Fracesco Ciardiello) – È notte fonda, la pattuglia della Stazione Carabinieri di Filignano …