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foto di repertorio

ALLARME SANITA’: in 2 anni tagliati 32mila posti letto e 11mila medici sono scappati dal pubblico. Chiusi 95 ospedali  

In due anni (dal 2020 al 2022) sono stati tagliati 32.500 posti letto e fra il 2019 e 2022 oltre 11mila medici hanno lasciato le strutture pubbliche, mentre 95 ospedali sono stati chiusi in 10 anni. A questo si aggiunge il finanziamento del Fondo sanitario che, nel 2024, è aumentato in termini assoluti rispetto al 2021 ma è diminuito rispetto al Pil ed è eroso dall’inflazione. Le stime parlano di un carenza di almeno 100mila posti letto di degenza ordinaria e 12mila di terapia intensiva. Sono i dati presentati dalle 75 società scientifiche riunite nel Fossc (Forum delle società scientifiche dei clinici ospedalieri ed universitari italiani), che durante una conferenza stampa a Roma lanciano l’allarme: sono “a rischio le cure per tutti”. Durante una conferenza stampa a Roma le società scientifiche hanno chiesto al governo Meloni “una grande riforma strutturale, con provvedimenti urgenti per salvare il servizio sanitario e mantenere il suo carattere universalistico”. La conseguenza delle poche risorse per la sanità è “la contribuzione alla spesa sanitaria da parte dei privati cittadini in continua ed esponenziale crescita“. “Nel 2022 – sottolinea Fossc – ha raggiunto la cifra di ben 41 miliardi e 500 milioni di euro, in vistoso incremento rispetto agli 8-12 miliardi degli anni precedenti, con un valore doppio rispetto a Francia e Germania, che equivale al 24% della spesa complessiva (171 miliardi e 867 milioni)”. Va anche osservato, fa notare Francesco Cognetti, “che tutti i Paesi europei, durante la pandemia, hanno prodotto aumenti del finanziamento pubblico alla sanità nettamente superiori al nostro. Dal 2012 al 2021 l’incremento per l’Italia è stato solo del 6,4%, rispetto al 33% della Germania, al 24,7% della Francia e al 21,2% della Spagna”.

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