Roccamonfina / Mondragone / Cellole / Sessa Aurunca – L’udienza di oggi è servita solo per invitare gli imputati interessati a presentare eventuale rinuncia al riesame oppure presentare domanda di concordato sulla pena. I difensori degli imputati hanno chiesto di poter riflettere, il giudice ha spostato tutto al prossimo mese di giugno. Il processo di appello è a carico di un gruppo criminale riconosciuto colpevole, con sentenza di primo grado, di gestire una piazza di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli imputati hanno fatto ricorso in appello nel tentativo di ribaltare le pesanti condanne subite in primo grado: I giudici inflissero:
13 anni e 7 mesi Gennaro Cascarino,
14 anni Valentino Fiorillo,
4 anni e 5 mesi Angelo Basciotti,
7 anni e 8 mesi Antonio Bova,
6 anni e 8 mesi Emilio Fiorillo,
4 anni e 9 mesi Salvatore Gallo,
6 anni e 8 mesi Antonio Invito,
4 anni e 6 mesi Alessandro Pulcrano,
4 anni e 5 mesi Giuseppe Sanfelice,
9 anni e 5 mesi Luciano Santoro.
Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Luca Monaco, Gaetano Laiso, Luigi Mordacchini, Goffredo Grasso, Ferdinando Letizia, Antonio Miraglia, Ciro Maiorano, Giovanni Abet, Edmondo Caterino. Secondo l’accusa gli imputati promotori dell’associazione sarebbero stati Gennaro Cascarino e Valentino Fiorillo con il compito di dirigere i partecipi nelle attività di spaccio al dettaglio di hashish, marijuana, cocaina e crack. Non solo lo spaccio. Quello che avevano intenzione di creare gli indagati era un vero e proprio monopolio e chi non acquistava droga da loro veniva minacciato. Accadde ad una donna straniera, che si serviva di cocaina dal gruppo. “Tu vieni sempre da me perché se ti vedo andare là ti spezzo”, le avrebbe detto uno degli indagati aggiungendo poi “parlo pure con tuo marito e gli dico che sei una drogata…ti faccio spezzare le ossa da tuo marito”. L’indagine condotta dai Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Sessa Aurunca – guidati dal capitano Russo – si concretizzò nell’ottobre del 2022, e si sviluppò nelle province di Caserta, Napoli, Alessandria e Varese e diedero esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 14 persone (8 in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 2 all’obbligo di presentazione alla p.g.), gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti
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