Europee- Ruotolo, Topo e Picierno schiacciati da Annunziata e Decaro: corsa ad entrare nella triade sponsorizzata dalla Schlein.

EUROPEE (di Tommasina Casale) –  Le prossime elezioni europee suscitano grande fermento all’interno del Partito Democratico, soprattutto nel meridione, dove si concentra l’attenzione su chi avrà il privilegio di occupare i primi posti della lista. La segreteria nazionale ha confermato la candidatura di Lucia Annunziata e del sindaco di Bari, Antonio Decaro, come capilista, suscitando però dibattiti e interrogativi sulla rappresentatività generazionale e sull’esperienza politica dei candidati. Con solo tre deputati europei da eleggere, il quarto è molto improbabile, e con la regola dell’alternanza di genere da rispettare, la lotta per il terzo posto si fa sempre più intensa. Tutto dipende dall’ordine di scuderia stabilito dalla segreteria nazionale, che avrà un impatto cruciale sulla composizione finale della lista. La segretaria nazionale Elly Schlein si trova a dover gestire una situazione delicata, dovendo bilanciare le richieste e le aspettative di vari candidati, tra cui l’ex giornalista Sandro Ruotolo che non gradisce l’ingresso il lista dell’ex deputato Lello Topo. La candidatura di quest’ultimo  è vista con preoccupazione da parte di Schlein, poiché potrebbe rafforzare politicamente il governatore De Luca e i suoi alleati, che considera cacicchi campani. Tuttavia, Schlein deve anche considerare l’importanza di non indebolire eccessivamente il PD in vista delle elezioni regionali future, rischiando di consegnare la regione al centrodestra. Un’altra variabile da considerare è la possibile candidatura della stessa Schlein, che andrebbe di fatto ad essere inserita in quella triade di cui parlavamo. Ma  la sua  elezione comporterebbe la liberazione del posto e la corsa per chi arriverebbe quarto. In questo scenario politico complesso, anche la figura enigmatica di Pina Picierno, vice presidente uscente del consiglio europeo, aggiunge un elemento di incertezza. La sua posizione politica all’interno del partito democratico è alquanto debole. In una sua intervista a La7 qualche giorno fa non si è risparmiata criticando le scelte della Schlein nelle candidature evidenziando che queste nascono da un dibattito interno al partito. Una dichiarazione che ha fatto sorridere e non poco i militanti del Pd, soprattutto quelli campani, che si sono chiesti quando, in questi suoi oltre  venti anni di carriera politica, le sue candidature sono  scaturite da un dibattito interno al Pd.