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MALASANITA’ – LA DENUNCIA DI ROSA: MIO MARITO LASCIATO MORIRE COME UN CANE ALL’OSPEDALE DI CASERTA

Falciano del Massico / Caserta (di Danilo Pettenò) –  Sono Rosa Di Gregorio e voglio portare alla vostra conoscenza la brutta esperienza vissuta all’ospedale civile di Caserta: mi hanno fatto morire mio marito! Paolo Sperlecchi dopo essersi sentito male in quel di gennaio la guardia medica gli ha prescritto dei farmaci che gli hanno portato un blocco intestinale. Chiamata l’autombulanza mio marito veniva trasferito all’ospedale civile di Caserta, dove è rimasto ricoverato per più di 40 giorni prima di perdere la vita.  Qui ho avuto tante umiliazioni perché più volte quando andavo a chiedere notizie sui miglioramenti o peggioramenti venivo presa per il braccio e sbattuta fuori. Le ore di attesa al pronto soccorso sono state ben cinque. Portato a reparto, gli è stato diagnosticato un’ulcera. Nonostante i tamponi fatti, prima in farmacia e poi in ospedale per andare a trovarlo, venivo più volte cacciata fuori. Mi dicevano che ero prepotente perché venivo da Milano. Per loro il malato era un numero per me, Sperlecchi Paolo, era mio marito. Per sapere notizie di mio marito ho dovuto prenotare una visita personale dal direttore di reparto, visita pagata 180€.
Dopo 40 giorni, volevano dimetterlo facendo però prima una rettoscopia, nonostante i valori erano molto buoni. Fatta la rettoscopia mio marito ha avuto un’emorragia, uscito dalla sala operatoria, dopo due ore è morto. Era los corso 24 febbraio 2024. La notizia l’ho ricevuta per telefono, mio marito è morto da solo come un cane.
Questo il racconto di Rosa Di Gregorio che punta l’indice contro quello che ritiene un emblematico caso di malasanità.

 

 

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