Vairano Patenora – Il perito nominato dal giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha letto la propria relazione. Ha confermato che le ferite mortali sulla testa di Rino Pezzullo sono state inferte un’ora prima dell’arrivo dell’ambulanza; soccorsi allertati dalla stessa imputata. Quindi sono state proprio quelle ferite, secondo il perito, la causa della morte di Pezzullo. Al termine dell’udienza, quella di ieri 26 marzo 2024, il giudice ha rinviato tutto al prossimo mese di aprile quando sarà emessa sentenza di primo grado. Sul banco degli imputati Rosanna Oliviero – accusata di omicidio preterintenzionale – che ha scelto di essere processata con il rito abbreviato, una formula che consente all’imputata di ottenere uno sconto sulla pena, in caso di condanna. Nell’udienza precedente il Pubblico Ministero aveva chiesto la condanna di Oliviero alla pena di 8 anni di reclusione. Dopo l ‘arresto, avvenuto diversi mesi fa, Rosanna Oliviero, ha lasciato il carcere per essere collocata agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico la donna accusata di aver ucciso, durante una lite il suo compagno. Rosanna Oliviero, davanti ai giudici, ha sempre respinto ogni accusa, con determinazione l’indagata si è difesa assicurando al giudice di non aver fatto alcun male al suo compagno.
I fatti e le indagini:
La donna è accusata di aver ucciso, lo scorso mese di giugno, il suo compagno durante una violenta lite. Attraverso la certosina ricostruzione dei fatti, avvenuta mediante l’incrocio e la comparazione di tutti gli elementi acquisiti, è stato possibile ricostruire che la sera del 12 giugno 2023, Rino Pezzullo e la Rosanna Oliviero, avevano avuto un animato litigio tra di loro, che era iniziato per le vie cittadine di Vairano Patenora dove si aggiravano con l’autovettura dell’uomo e che era poi continuato all’interno dell’abitazione della persona offesa, dove si era verificata un’aggressione fisica che aveva causato gravi lesioni personali alla persona offesa, tali da causarne il decesso. Determinante la relazione tecnica medico legale redatta del consulente tecnico di questa Procura che, oltre ad evidenziare la presenza su tutto il corpo della vittima di numerose ecchimosi, ha ricondotto la causa del decesso ad una grave lesività cranica con emorragia subdurale omolaterale, determinata, verosimilmente, in assenza di fratture o di altre lesioni al cranio compatibili con una caduta accidentale, da un violento colpo al volto. Così, secondo la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, è stato ucciso Rino Pezzullo, lo sfortunato artigiano vairanese.