TEANO (di Emanuele La Prova) – La realizzazione dell’impianto per lo smaltimento dei rifiuti che la Gesia vuole costruire a Teano, più precisamente presso l’ex zona ASI della località Santa Croce, sembra ormai cosa fatta. La sorsa settimana, infatti, dopo la decisione dei giudici del Consiglio di Stato, la regione Campania non ha potuto fare altro che dare il suo ok al piano della ditta, che dopo anni di contese giudiziarie e “lotte” con l’amministrazione sidicina si appresta ora ad iniziare i lavori. Eppure, nonostante ciò, c’è chi ancora non vuole “arrendersi” dinanzi al verdetto del Consiglio di Stato. Stavolta, non ci riferiamo alle sole istituzioni del capoluogo teanese, ma alla Ferrarelle, colosso mondiale del mercato delle acque, da sempre contraria all’impianto Gesia. D’altronde, il parco delle sorgenti minerali si estende fino al Comune sidicino. Una volta venuto a conoscenza della decisione della Regione Campania di approvare il progetto, Marco Pesaresi, direttore generale della società con sede a Riardo, ha dichiarato: “Siamo fermamente contrari alla realizzazione di questa struttura, coerentemente con il nostro storico impegno nel salvaguardare e tutelare il territorio in cui operiamo”. Pesaresi ha inoltre aggiunto: “Per questo motivo, dunque, stiamo valutando di procedere con una ulteriore opposizione”. Non è certo la prima volta che i vertici di Ferrarelle prendono posizione in merito a questa vicenda. Lo scorso maggio, infatti, lo stesso Carlo Pontecorvo, presidente della società, aveva spiegato: “L’alto casertano è storicamente legato ad una forte tradizione agricola ed industriale, per non parlare della ricchezza dei bacini idrogeologici. Ci sembra evidente che individuare in questo sito il luogo in cui occuparsi della gestione dei rifiuti sia una scelta poco oculata, che ne trascura la biodiversità e la storia, elementi invece da tutelare e preservare attivamente per le generazioni future”.
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