Riardo / Teano / Pietramelara – La famiglia di Francesca, a Riardo, ha l’attività commerciale al piano terra, lui, l’assassino, abita al piano di sopra, dove è stato relegato agli arresti domiciliari. Una situazione incredibile e intollerabile per la famiglia Compagnone, costretta a convivere con un dolore atroce, reso ancor più amaro dalla certezza di avere l’assassino della figlia sopra la testa. Vicol Ciprian, al momento dell’arresto, eseguito alcuni giorni fa dai carabinieri della stazione di Pietramelara, ha scelto di stare in casa della madre, appartamento che si trova proprio l’attività commerciale della famiglia della vittima. Il 23enne riardese circa 17 mesi fa, uccise con un colpo di fucile la ragazza con cui aveva una relazione sentimentale. L’indagato è difeso dagli avvocati Gaetano La Milza (di Teano) e Carla Di Stasio (di Teano). Si trattò, in sintesi, di omicidio volontario. Sono state accolte così le richieste avanzate dai procuratori Fiore e Camirlingo che sin dal primo momento hanno accusato il giovane riardese di omicidio volontario. La difesa della famiglia compagnone è affidati agli avvocati Luca Monaco e Vincenzo Cortellessa.
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