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Piedimonte Matese – Cani, gatti e piazze social: la verità di Ivo

Piedimonte Matese – La lotta fra cani e gatti affonda radici nella notte dei tempi. Conosciamo tutti l’espressione: “essere come cane e gatto” che si usa anche per identificare due persone molto diverse tra loro, che insieme non vanno assolutamente d’accordo. Spesso i cani, quando possono, rincorrono i gatti. E’ nella loro natura. Proprio uno “scontro” fra un cane e un gatto, avvenuto ieri sera, nel centro di Piedimonte Matese, ha determinato una piccola discussione fra il proprietario del cane e una donna, “avvocato d’ufficio” del gatto. Una vicenda che, successivamente, si è spostata, come spesso accade, su un gruppo social del paese, dove lo sfortunato proprietario del cane è stato “maltrattato”. Tutto è avvenuto mentre l’uomo – Ivo Marotta – passeggiava con il proprio cane a guinzaglio. Improvvisamente l’animale, giunto vicino ad un gatto, lo ha attaccato. L’immediato intervento del padrone, che ha fermato l’attacco del suo cane tirandolo, ha permesso al gatto di salvarsi. La scena è stata notata da una donna che ha rimproverato Ivo per la scarsa attenzione con cui gestiva il cane. L’uomo ha cercato di spiegare le proprie ragioni ma è stato ulteriormente mortificato. Poi i due si sono allontanati. Tutto sembrava finito. Invece la signora, poco dopo, pubblicava su un gruppo facebook l’accaduto. Il post scatenava una serie di commenti poco “positivi” verso il proprietario del cane.
Ivo, per evitare ulteriori cattiverie, con la speranza di ripristinare la verità dei fatti, ha deciso di affidare alla nostra testata la sua versione dell’accaduto:
“il giorno 18.03.2024, precisamente tra le ore 18.36 e le ore 18.41, mentre ero al telefono con un collega e camminavo con la mi amica, la quale mi faceva la gentilezza di condurre uno dei miei cani, un meticcio nero di taglia piccola, nella distrazione della telefonata, l’altro mio cane, che conducevo io, un alaskan malamute, tirava verso un gatto che posava su di un muretto in via Torano Coperto a Piedimonte Matese. Il meticcio nel tirare anch’esso verso il gatto ha fatto sí che si intrecciassero i guinzagli facendomi perdere l’equilibrio per un breve momento. Avendo una mano impegnata con il cellulare non sono riuscito a tenere l’impeto dell’alaskan che è riuscito ad afferrare il gatto. Liquidando velocemente il collega, ho strattonato molto forte il cane più di una volta facendo leva sul collare a strozzo che indossava affinché lasciasse il gatto e così è stato. Il gatto è scappato e si è risolta la situazione. Dall’altro lato della strada c’era una ragazza che urlava qualcosa mentre io cercavo di liberare il gatto dalla presa del mio cane, come ho descritto sopra, non potendo usare le mani perché i cani (tutti) tendono a mordere qualsiasi cosa gli si avvicini alla bocca durante questi eventi. Delle cose che ho potuto ascoltare dalla voce di quella ragazza, mentre cercavo di liberare il gatto, ricordo solamente che mi ha chiamato “animale”.
Appena dopo la fuga del felino, mentre la paura e la sopraffazione emotiva si estingueva, la ragazza continuava a scagliarsi contro di me con parole offensive. In un primo momento, credendo che il momento di paura e la reazione in quella donna fosse finito preferivo non dare adito a discussioni e restavo in silenzio, ma la donna riprendeva le provocazioni. Scosso, ma con educazione assoluta, chiedo alla ragazza in questi precisi termini: “per cortesia non continuare”, dopodiché mi risponde “se avessi avuto un video sarei andata subito a denunciarti” e io rispondevo, sempre educato “pensa quello che vuoi, ma nella tua testa per favore, senza offendere le persone”, lei diceva “io penso e dico quello che voglio” e allungava il passo chiamandomi “gentaglia” e altre offese che non mi sovvengono. Sulle ultime battute con la ragazza della discussione mi viene incontro un altro amico, che passeggiava nel senso contrario al mio mentre assisteva all’ultima parte della conversazione”.
Per quanto riguarda il post e i commenti apparsi sul gruppo “Osservatorio Civico di Piedimonte Matese”, Ivo intende precisare: “Siccome ho avuto modo di leggere contenuti opulentemente alterati, sia sulla gestione del mio cane, sia sul modo in cui ‘avrei’ trattato l’interlocutore, annoto serenamente il mio numero di telefono (392 3806274) e mi aspetto che con la stessa facilità con cui sono stato giudicato, venga chiamato dalle stesse persone per esplicare tranquillamente ed amichevolmente i fatti accaduti, senza alcun rancore né per chi chiamerà, né per l’autore che ha scritto con intenti poco nobili. Ovviamente la versione che ho da raccontare può essere confermata dalla presenza di terzi al momento dell’accaduto”

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