Frignano – La prima sezione del tribunale penale di Napoli Nord presieduta da Stefania Amodeo, ha condannato 11 anni di reclusione Carmine Cascio, 36enne napoletano residente a Ciampino, il quale fingendosi un sottufficiale dell’Arma nonché un funzionario parlamentare e membro dei servizi segreti riuscì ad estorcere denaro e preziosi ad una 50enne di Frignano in cambio di un posto di lavoro per il figlio della medesima allo Stato Pontificio. E’ venuto a decadere il reato di violenza sessuale che è stato contestato al 36enne. Permangono solo i reati di truffa ed estorsione aggravata. Cascio, alla lettura del dispositivo ha accusato un malore ed è attualmente in osservazione all’ospedale Moscati di Aversa. La richiesta della Procura normanna è stata di 7 anni di reclusione.
LA VICENDA:
Carmine Cascio è stato arrestato il 6 aprile 2022 dai carabinieri della stazione di Pignataro Maggiore per estorsione aggravata e continuata e truffa. Le indagini vennero avviate a seguito della denuncia sporta dalla vittima, una 50enne di Frignano, con la quale Cascio aveva una relazione. La donna raccontò ai militari i plurimi episodi estorsivi subiti da Cascio che, spacciandosi per un sedicenne maresciallo dell’Arma con un millantato passato nei servizi segreti e conoscenze nello stato Pontificio, avrebbe garantito un posto di lavoro al figlio della donna. Intercessioni che avevano un costo e tale costo aumentò ai primi dinieghi della donna. Da lì scattarono le minacce di Cascio di divulgare foto con espliciti richiami sessuali che ritraevano la vittima o di rivelare la loro relazione al marito di costei o ancora di fare del male al figlio della stessa se non avesse pagato, secondo quanto riferito dalla 50enne. Escamotage che valse a Cascio l’acquisizione di circa 3000 euro caricati sulla Postepay a lui in uso nonché la consegna di monili e preziosi per un valore di 5000 euro. La vittima raccontò anche di due episodi intercorsi nel dicembre 2021 e nel gennaio 2022 dove Cascio la costrinse a subire atti sessuali. Contestazione caduta in sede dibattimentale.