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Piedimonte Matese / Flumeri – Acquisto Iribus, Camusso interroga il minsitro: Seri attenzionata dalla Magistratura e invisa ai sindacati. E’ affidabile?

Piedimonte Matese / Flumeri – Una nuova interrogazione Parlamentare è stata presentata lo scorso 15 febbraio 2024  al ministro per le imprese e il made in Italy; è firmata da Camusso, Fina, Tajani, Giacobbe, Malpezzi, Manca, Furlan, Verducci, Misiani, Martella, Sensi, Basso, Zambito. E’ relativa al gruppo SERI che fa capo al potente imprenditore Vittorio Civitillo, attuale sindaco di Piedimonte Matese. Camusso appare preoccupata per l’interessamento della SERI all’acquisto della IRIBUS di Flumeri; è preoccupata perché “…. SERI , è un gruppo attenzionato dalla magistratura per criticità di tipo fiscale ed edilizio e visto con molta diffidenza dai sindacati”. Per questo chiede al Ministro, fra le altre cose, “…se ritenga, in particolare, che il gruppo Seri possa essere considerato un partner industriale affidabile e capace di garantire un’attività produttiva di grande rilievo com’è quella di IIA, unica azienda italiana nel settore della produzione di autobus”.

Il documento:
Premesso che l’ex stabilimento Irisbus di Flumeri ha rappresentato uno dei più importanti investimenti industriali in provincia di Avellino nella seconda metà degli anni ’70 del secolo scorso. Nella storia dello stabilimento si sono alternate fasi di crescita e di crisi, che hanno infine condotto alla reindustrializzazione del sito in seguito alla fusione con l’ex MenariniBus, con la nascita della nuova società Industria italiana autobus (IIA) nel gennaio 2015. Con un aumento del capitale sociale di 21 milioni di euro, la nuova compagine societaria di IIA prevede il coinvolgimento diretto di Invitalia e Leonardo che detengono rispettivamente il 42,76 per cento e il 28,65 per cento del capitale, mentre il restante, il 28,59 per cento, è nelle mani della società turca Karsan, costruttore di autoveicoli, con sede a Bursa;
secondo quanto si apprende da diversi articoli riportati dagli organi di stampa, il socio Leonardo ha recentemente avviato una trattativa riservata ed esterna al tavolo ministeriale finalizzata alla cessione delle proprie quote al gruppo Seri Industrial di Caserta;

considerato che:
Seri Industrial spa, già presente sul territorio irpino con diversi stabilimenti, è un gruppo “attenzionato dalla magistratura per criticità di tipo fiscale ed edilizio e visto con molta diffidenza dai sindacati”, come riportato in un articolo online del “Corriere della Sera” edizione di Bologna il 19 gennaio 2024;
si tratta di quel gruppo Seri già oggetto dell’interrogazione 3-00706, presentata dalla prima firmataria del presente atto il 28 settembre 2023, nella quale venivano rilevate alcune incongruenze del programma di sviluppo industriale del 2017, che prevedeva l’acquisizione del dismesso sito Whirlpool di Teverola garantendone continuità produttiva e salvaguardia dei livelli occupazionali, contratto di sviluppo al quale ad oggi non è ancora stata data completa attuazione;
è il medesimo gruppo che nel 2016 divenne titolare di importanti quote societarie di Dema S.p.A., società campana di manifatture aeronautiche che dal 2013 era stata interessata da una profonda crisi finanziaria e produttiva che ha messo in discussione centinaia di posti di lavoro. Per trovare una soluzione alla vertenza e rilanciare l’azienda, venne sottoscritto nel 2016 un accordo presso il Ministero dello sviluppo economico, sulla base di un progetto di ristrutturazione della Dema presentato dal gruppo Seri, con il suo conseguente ingresso nella società e l’impegno di rilancio della stessa. Un accordo che, anche in questo caso, non è stato del tutto rispettato;
più recentemente, sempre sotto la gestione Seri, altri due opifici in Irpinia hanno cessato la propria attività. Il primo stabilimento è quello ICS di Pianodardine, che a seguito di un grave incendio scoppiato nel 2019 non ha più ripreso la propria attività; mentre la Fib Sub di Nusco è fallita nel 2020, lasciando senza occupazione 27 lavoratori, che si sono rivolti al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per ottenere quantomeno il riconoscimento del trattamento di fine rapporto maturato nel corso dell’attività svolta;

considerato altresì che:
appresa la notizia della trattativa Leonardo-Seri, in data 12 gennaio 2024, con una nota unitaria (prot. MO/ge/2024/0084) le sigle sindacali FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL, UGLM-UGL e Fismic-Confsal hanno chiesto al Ministero delle imprese e del made in Italy un’immediata convocazione al tavolo di crisi per un confronto circa i futuri possibili assetti societari di IIA che includano il gruppo Seri, ribadendo che è “indispensabile che la parte pubblica rimanga all’interno della società” e che “per quanto riguarda un eventuale nuovo socio privato, saremo per contrastare ogni soluzione che non preveda un interlocutore industriale serio con un piano solido”;
successivamente, il 31 gennaio, il segretario della FIOM-CGIL di Avellino con una lettera aperta ai sindaci irpini si richiamava ad un intervento presso il Governo e ad una mobilitazione per evitare la cessione “al buio” di quote dell’opificio IIA di Flumeri, in cui sono inquadrati 360 operai, ribadendo, anche sulla scorta degli eventi che hanno portato alla chiusura della ICS srl e della Fib Sub srl, la grave preoccupazione per un’eventuale gestione Seri;

ritenuto che:
non risultano del tutto chiare le motivazioni di Leonardo alla base dell’ipotesi di cedere alla Seri quote di partecipazione in IIA, non solo cambiando indirizzo rispetto all’impegno nei confronti di un settore strategico per il Paese qual è la mobilità, ma anche affrettando una decisione che penalizzerebbe enormemente l’attività economica e produttiva dell’intera valle dell’Ufita;
l’assoluto silenzio del Governo e di Invitalia in merito alla trattativa Leonardo-Seri alimenta la grande preoccupazione di cittadini, lavoratori e sindacati, ancora in attesa di una convocazione da parte del Ministero, allarmati anche a causa della notoria scarsa capacità manageriale del gruppo Seri sul territorio campano, che genera un quadro di grave incertezza,

si chiede di sapere:
se corrisponda ad una deliberata scelta del Governo l’ipotesi di liquidare la partecipazione pubblica in IIA, e in tale caso quali ne siano le motivazioni;
se il Ministro in indirizzo ritenga, in particolare, che il gruppo Seri possa essere considerato un partner industriale affidabile e capace di garantire un’attività produttiva di grande rilievo com’è quella di IIA, unica azienda italiana nel settore della produzione di autobus;
quali politiche industriali intenda porre in essere al fine di garantire le strutture ed il potenziale produttivo delle aziende manufatturiere dell’Irpinia, fra cui lo stabilimento di Flumeri, assicurando non solo lo sviluppo economico di quest’area del Mezzogiorno, ma anche il rispetto dei livelli occupazionali e dei diritti dei lavoratori.

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