Cellole – E’ fissata per il prossimo lunedì, 5 febbraio 2024, l’udienza davanti ai giudici del Tribunale della Libertà di Napoli davanti ai quali Gianluca Sangiorgio – assassino di Roberto Fusciello – ha presentato ricorso per tentare di ottenere due cose: la derubricazione del capo d’accusa da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale, e, di conseguenza, una misura restrittiva più blanda, come, ad esempio, gli arresti domiciliari.
Intanto la comunità di Cellole è divisa in due parti (per fortuna non uguali): da un lato coloro che condannano gli ultimi episodi di violenza e chiedono azioni importanti per riportare la comunità sui giusti binari evitando così una ulteriore deriva. Dall’altro canto (quelli meno numerosi ma più chiassosi) ci sono coloro che vorrebbero mettere sotto “la polvere sotto il tappeto”, giudicando i tre delitti avvenuti a Cellole negli ultimi 7 mesi (un record assoluto in provincia di Caserta) come “casi isolati”, aggiungendo poi che “i morti vanno lasciati in pace”. Insomma secondo questa parte della comunità Cellolese bisognerebbe tacere sull’accaduto per il buon nome del paese.
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