Bellona / Vitulazio / Capua – Tutto sembra essere partito dalla volontà di una coppia di Capua di acquistare, a prezzo “scontato” una casa ubicata nel territorio compreso fra i comuni di Bellona e Vitulazio. Attentati incendiari per una casa contesa a Capua. Fissata per il prossimo 23 febbraio l’udienza preliminare nei confronti di cinque imputati.
Vennero arrestati, lo scorso luglio 2023, il titolare di una palestra, ubicata nel comune di Vitulazio, sua moglie e due albanesi ai quali la coppia avrebbe affidati le ritorsioni incendiarie. Sono accusati a vario titolo di incendio doloso e tentata estorsione Claudio Sinapi, 62 anni, titolare della palestra body building centro by Claudio Sinapi; sua moglie, Annamaria Fortino, 52 anni; Renaldo Likaj, 26 anni e Gazmir Shahu, 39 anni, entrambi albanesi. I quattro sono tutti residenti a Capua. All’origine dell’indagine ci sono le minacce al proprietario di un’abitazione da parte della coppia che si sarebbe poi rivolta ai due albanesi per gli attentati. Sono cinque – secondo la ricostruzione della Procura – le auto date alle fiamme: si tratta di una Fiat Panda, una Lancia Ypsilon, una Fiat 500L, una Peugeot e una Citroen C3. L’obiettivo era quello di ottenere l’ambita casa a un prezzo più basso rispetto a quello di mercato. Questa mattina potrebbe svolgersi l’interrogatorio di garanzia, davanti a Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere dei cinque indagati. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della stazione di Vitulazio, guidata dal luogotenente Iannarella.
Sinapi, culturista, personaggio molto noto in città e nell’Agro caleno: gestisce la palestra Body Building Center a Vitulazio. Nel 2016 venne coinvolto in un’indagine, condotta dai carabinieri di Marcianise, tesa a far luce su un ipotizzato traffico illecito di farmaci vietati e pericolosi per la salute che venivano somministrati in alcune palestre della Campania a vari sportivi che si allenavano in quelle strutture. Chiarito il suo coinvolgimento nell’inchiesta, Sinapi ha ripreso a svolgere la sua attività nel settore del bodybuilding. Adesso, insieme ai due albanesi, è nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Fortino si trova, invece, nella casa circondariale di Pozzuoli. Ora la vicenda arriva a un punto di svolta e si aprono le porte del processo a carico dei quattro indagati. Le vittime – assistite dagli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo – si costituiranno parte civile; gli imputati sono difesi dagli avvocati Giuseppe Stellato e Paolo Di Furia.
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