CELLOLE – E’ fissato per domani, alle ore 15, l’esame tecnico – non ripetibile – sul telefonico di Pietro Caprio, il professore ucciso e bruciato nella sua auto lo scorso 4 novembre 2023. I tecnici della Procura analizzeranno il secondo telefonino, un Huawei Y7, che da qualche tempo Pietro non utilizzava più avendo acquistato un Iphone che il giorno del delitto portava con se, quindi è andato distrutto nel rogo che ha consumato auto e corpo della vittima. L’esame tecnico del cellulare potrebbe permettere agli investigatori di scoprire aspetti segreti della vita del professore e chiarire quindi anche aspetti del delitto. Le indagini sull’assassino di Pietro Caprio, 58enne di Cellole, vanno avanti e gli investigatori avrebbero scoperto novità importanti. Al momento vige il massimo riserbo sui risultati raggiunti dall’inchiesta condotta dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, guidati dal capitano Russo, della Compagnia di Sessa Aurunca che hanno arrestato, nell’immediatezza dei fatti, il presunto assassino, Angelo Gentile, 82enne di Cellole (difeso dall’avvocato Gabriele Gallo). L’indagato continua a negare ogni responsabilità e si professa innocente.
I due, la vittima e il presunto assassino, si frequentavano e si sentivano spesso. Era un rapporto “strano” considerata la differenza di età e soprattutto i differenti stili di vita. L’ultima telefonata fra i due è avvenuta poco dopo le ore 12 del giorno 4 novembre 2023. Pietro prende in mano il suo cellulare e compone il numero del telefono di Angelo. Il telefono squilla, diverse volte, ma non ci sarà alcuna riposta. Poi, alle 14e21 dello stesso giorno i due passano a bordo delle rispettive vetture sotto una videocamera di sorveglianza ed entrano in una stradina di campagna. Pochi minuti dopo, alle 14e37 l’anziano torna a casa, Pietro Caprio sarà trovato ucciso e bruciato nella sua auto, in un campo non lontano dall’abitazione di Angelo Gentile.
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