Cellole – Ucciso durante una lite, in tanti mettono la testa sotto la sabbia. Don Langella tenta di svegliarli

Cellole – “Qui a Cellole, lungo il Corso, c’è quella che definisco la dogana dei morti viventi, un gruppo di persone condannato a un inferno perpetuo, condannato a non essere più capace di amare. Guai a pensare che la morte di Roberto sia avvenuta per caso”. Sono le parole pronunciate dal parroco di Cellole, don Lorenzo Langella, durante il funerale di Roberto Fusciello. Il prete è stato   molto chiaro sull’aspetto sociale evidenziato dalla tragica morte di Roberto Fusciello. Parla della violenza che negli ultimi tempi si evidenzia a Cellole (3 omicidi in 7 mesi), ammonendo la sua comunità a ritenere che sia avvenuta per caso.
“La violenza non avviene mai per caso, c’è sempre un responsabile dice responsabili delle loro azioni, compiute mai per caso; responsabile è anche chi spaccia la cocaina. Qui a Cellole continua il prelato lungo il Corso, c’è quella che definisco la dogana dei morti viventi, un gruppo di persone condannato a un inferno perpetuo, condannato a non essere più capace di amare. E lo stesso succede nel resto del mondo. Dobbiamo pregare per la loro conversione, per la conversione di chiunque usi violenza. Solo in questo modo non ci saranno più morti assurde, morti mai avvenute per caso”.

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