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Piedimonte Matese. Ancora sequestri di droga in città, un 20enne finisce nei guai

PIEDIMONTE MATESE –   Il blitz è avvenuto nei pressi dell’ufficio postale. I finanzieri hanno scoperto un ragazzo poco più che 20enne con il fumo addosso. Il problema dell’uso e spaccio di stupefacenti a Piedimonte Matese imperversa sempre di più soprattutto fra le giovani leve. Stavolta a scoprire un 20enne con l’hashish addosso è stata la Guardia di Finanza di Piedimonte Matese, retta dal Luogotenente Vincenzo De Luca. I militari del Nucleo Mobile hanno compiuto una serie di controlli per le strade cittadine del capoluogo matesino. In particolare, si sono soffermati nei giardinetti ubicati alle spalle dell’ufficio postale di via Lupoli, controllando alcuni giovani presenti in loco. Uno in particolar modo, ha attirato l’attenzione dei finanzieri, un 20enne di Piedimonte Matese. C.F. che dava segni di nervosismo fin dall’arrivo delle fiamme gialle. A quel punto, un’accurata ispezione da parte degli operatori di polizia, permetteva in rinvenimento di sostanze stupefacenti, del tipo hashish, addosso al ragazzo. Sequestrata la droga, il giovane veniva segnalato alla Prefettura in qualità di assuntore di droga. Questa circostanza farà scattare ulteriori provvedimenti da parte dell’Ufficio Territoriale del Governo, quali la sospensione della patente di guida ed un ciclo di incontri presso il Sert così come stabilito dalla legge. Ma sono misure queste che non servono ad arginare il fenomeno dell’uso e consumo di droghe leggere nel capoluogo matesino ed altri centri. Quando si parla di droghe leggere,  e ci si riferisce ai derivati della canapa indiana (marijuana e hashish), non si può fare a meno di pensare alle diverse posizioni in merito alla loro liberalizzazione. Ma questo non è solo terreno di scontro politico e sociale, perché proprietà rischi e virtù sono oggetto di studio scientifico e medico. Se i cannabinoidi producono perdita di memoria, senso di paura, alterazioni della percezione, e anche ebbrezza, espansività, allucinazioni e servono a tollerare meglio il dolore, è ora che se ne dia un effettiva spiegazione per una scelta consapevole.  La Marijuana è una droga ottenuta dalla canapa indiana (Cannabis indica), le cui foglie, essiccate e tritate, vengono fumate o ingerite per il loro effetto allucinogeno ed euforizzante. Il principio attivo della marijuana è il tetraidrocannabinolo (THC), che si concentra soprattutto nelle cime fiorite.  L’hashish, una droga ricavata dalla resina della pianta, ha un contenuto di THC otto volte superiore a quello della marijuana. La canapa indiana cresce nelle regioni temperate; la concentrazione del principio attivo aumenta con l’altitudine delle zone di coltivazione e quanto più il clima di queste regioni è secco e asciutto. A eccezione di pochi paesi, la coltivazione della canapa indiana è ovunque illegale.

Usi ed effetti. Da uno studio di importanti ricercatori, si evincono qui di seguito, testualmente, gli effetti provocati, nell’uomo, dall’uso prolungato dei cannabinoidi: “viene compromessa la memoria a breve termine e si deteriora la capacità di eseguire compiti che richiedono più operazioni mentali per raggiungere una particolare meta (cosiddetta ‘disintegrazione temporale’). L’equilibrio e la stabilità della postura sono influenzati anche a basse dosi e questi effetti sono più evidenti quando il soggetto ha gli occhi chiusi. Si può dimostrare una diminuzione della forza muscolare e della fermezza delle mani. I processi più complessi (tra cui la percezione, l’attenzione e l’elaborazione delle informazioni che intervengono nella guida di autoveicoli e velivoli) vengono compromessi da dosi equivalenti a 1 o 2 sigarette (la compromissione ha una durata di 4-8 ore, molto più lunga del tempo durante il quale il consumatore percepisce gli effetti soggettivi del farmaco). Questi effetti si sommano a quelli provocati dall’assunzione di alcool. I consumatori cronici di marijuana possono presentare: apatia; tristezza; compromissione del giudizio, della concentrazione e della memoria; perdita di interesse per il proprio aspetto e per il raggiungimento delle mete tradizionali (cosiddetta “sindrome amotivazionale”). Basta e avanza, per capire quanto sia allarmante l’uso dei cannabinoidi, senza mettere in conto gli effetti collaterali indesiderati su: apparato cardio-vascolare, sistema immunitario, sistema endocrino, apparato respiratorio.

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