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SAN POTITO SANNITICO –  Abusi sessuali e violenze in famiglia: la cassazione cancella la condanna a Santillo

San Potito Sannitico – I giudici della Suprema Corte di Cassazione hanno cancellato la sentenza emessa, circa un anno fa, dal Tribunale di Appello di Napoli che condannava un 50enne di San Potito Sannitico ritenuto responsabile di abusi sessuali sulla propria figlia e di ripetute violenze a carico dell’ex moglie. I giudici della Cassazione hanno annullato quella sentenza rinviando nuovamente ai giudici di Appello per nuova valutazione. Le motivazioni alla base di tale decisione saranno rese note nelle prossime settimane. La decisione dei giudici romani è un punto importante in favore dell’imputato, difeso dagli avvocati Giuseppe Stellato e Dario Mancino.
Nel processo di secondo grado, con sentenza emessa nel febbraio del 2023, i giudici partenopei avevano inflitto 11 anni e 2 mesi di reclusione a carico Josè Santillo di San Potito Sannitico. La pubblica accusa aveva chiesto la condanna a 14 anni di reclusione. Santillo è stato al centro di una complessa e gravissima vicenda giudiziaria che prende corpo nel 2018 quando le indagini, nate dalle denuncia dell’ex moglie e dei medici, portarono all’arresto di Santillo. Secondo la Procura della Repubblica Santillo e si rendeva responsabile della violazione degli artt. 61 nr. 5 e 11,609 bis comma 2 e 609 ter comma 1 nr. 1 (abuso sessuale su minori di anni 14). In particolare, il prevenuto, in un contesto familiare violento in cui sottoponeva la moglie le figlie minori a continui maltrattamenti fisici, tra il maggio ed il giugno 2014, abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della persona offesa, dovuta sia all’età della figlia minore, di circa anni dodici all’epoca dei fatti, sia all’affidamento riposto dalla minore nella figura del padre, costringeva la minore a compiere e subire atti sessuali. Il procedimento penale venne innestato dal tentato suicidio di una minore, la quale, dal giugno all’agosto 2017, veniva ricoverata presso l’Ospedale “Bambino Gesù” di Roma dopo aver ingerito alcuni farmaci. Le attività di indagine, condotte con estrema tempestività, fondate nell’audizione protetta della vittima nonché nell’audizione di altre persone informate sui fatti, consentirono di raccogliere un grave compendio probatorio a carico di Santillo in ordine ai fatti di abuso sessuale patiti dalla figlia minore.
Ora la vicenda tornerà nuovamente all’esame dei giudici dell’Appello di Napoli per una nuova valutazione che dovrà tener conto delle indicazioni fornite di giudici della Suprema Corte di Cassazione che hanno annullato la precedente condanna.

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