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VAIRANO PATENORA – DI NOCERA DIRIGENTE UNICO, E’ SOLO QUESTIONE DI ORE

VAIRANO PATENORA -Gaetano Di  Nocera, sarà dirigente unico del municipio. La decisione potrebbe arrivare entro pochissimi giorni. Il dirignete vince così la sua battaglia. Dovrà essere reintegrato nelle proprie funzioni dirigenziale con il versamento delle differenze stipendiali dalla sospensione all’effettiva reintegra. Attualmente l’avv. Gaetano Di Nocera ha in insaturato contro il Comune di Vairano Patenora un giudizio per la reintegra nella posizione Dirigenziale ritenendo l’operato dell’Amministrazione Robbio, come confermato dalla Corte dei Conti d’appello, errato e lesivo dei suoi legittimi diritti; inoltre, pendono altri due giudizi per il pagamento degli arretrati contrattuali e per le differenze stipendiali per i quali si è in attesa del pronunciamento del giudice del lavoro sulla concessione della provvisoria esecuzione dei decreti ingiuntivi;  a mente di quanto previsto dalla stessa delibera n. 34 del 21.02.2007 l’Avv. Di Nocera dovrà essere reintegrato nella posizione Dirigenziale con il versamento delle differenze stipendiali dalla sospensione all’effettiva reintegra.  Ecco tutti ipunti salienti della complicata vicenda che ha traverso ben tre amministrazione comunale e che potrebbe determinare un ulteriore salasso per le casse del municipio.

In data 14.07.2006 davanti al Collegio di Conciliazione presso la Direzione Provinciale del Lavoro di Caserta, previo l’esperimento delle procedure di legge, veniva redatto verbale di conciliazione, su proposta collegiale, con il quale vi era da parte dell’Ente il riconoscimento dell’inquadramento con la qualifica dirigenziale a decorrere dalla data di immissione in servizio in favore del ricorrente.

Il 21.02.2007, la Giunta Comunale con delibera n. 34 recepiva il verbale di conciliazione del 14.07.2006, riconoscendo al DI NOCERA quanto indicato nel verbale stesso, dando mandato all’ufficio personale competente per il dovuto inquadramento e per gli atti consequenziali.

Il 15.03.2007 con determina n. 96 dell’Ufficio personale si  provvedeva all’inquadramento del ricorrente la qualifica di dirigente;

L’11/07/2008 con deliberazione di Giunta Comunale n. 128 si provvedeva al riassetto organizzativo dell’ente con conferimento al Di Nocera Gaetano di tutti gli incarichi dirigenziali a tempo indeterminato;

Il 23/04/2010 la Giunta Comunale del Comune di Vairano Patenora emanava delibera n. 80, priva dei dovuti pareri tecnici, con la quale si stabiliva di revocare la attribuzione della qualifica dirigenziale al ricorrente, sulla base della sentenza n. 527 del 26/03/2010 della Corte dei Conti — sezione giurisdizionale per la Campania;

Effettivamente in data 29/04/2010 la Corte dei Conti Sezione Giurisdizionale per la Campania di Napoli notificava al Comune di Vairano Patenora sentenza n.527 emessa il 26/03/2010 con la quale definitivamente pronunciando nel giudizio instaurato con citazione depositata presso questa Sezione Giurisdizionale il 11.07.2008 con la quale la Procura Regionale ha evocato in giudizio i signori Massimo VISCO, Pasquale ZOMPA, Nicola RAFFAELE e Domenico DE LUCA, rispettivamente Sindaco ed Assessori del Comune di Vairano Patenora, per sentirli condannare al pagamento, per quote, di € 36.263,92 in favore del predetto Comune, oltre rivalutazione monetaria e spese di giustizia, a titolo di risarcimento del danno determinato mediante espressione di voto favorevole all’adozione della deliberazione di G.C. del Comune di Vairano Patenora n. 119 del 30.06.2006, così decideva:

1. RIGETTA l’istanza d’integrazione del contraddittorio;

2. CONDANNA i convenuti al pagamento, in favore del Comune di Vairano Patenora, della somma complessiva di € 36.263,92, per tutti oltre rivalutazione monetaria, da ripartirsi come segue: il 50% (€ 18.131,96) a carico di Massimo VISCO, il 30 % (€ 10.879,18) a carico di Pasquale ZOMPA ed il 10% (€ 3.626.39) ciascuno a carico di Nicola RAFFAELE e Domenico DE LUCA). Tali somme saranno gravate di interessi dalla data di pubblicazione della presente sentenza al soddisfo.

A tale decisione perveniva ritenendo che con la deliberazione di G.C. del Comune di Vairano Patenora n. 119 del 30.06.2006 è stata avallata la scelta di accogliere le pretese del dr. Gaetano Di Nocera, dipendente del Comune di Vairano Patenora (cat. D3 ex VIII q.f.) come responsabile dell’ufficio legale e personale–posizione di staff-vice segretario, che aveva chiesto l’inquadramento nella figura dirigenziale ai sensi della legge n. 27/1997 abolitiva della figura del procuratore legale ed unificativa delle carriere di avvocato e procuratore legale, indirizzando in tal senso la conciliazione (da svolgersi presso la Direzione Provinciale del Lavoro di Caserta ai sensi dell’art. 410 c.p.c.), nonché conferendo – sempre con la precitata delibera giuntale n. 119/2006 – il relativo potere all’avv. Ernesto De Angelis, incaricato di rappresentare l’Amministrazione comunale nel collegio di conciliazione;

La notifica della predetta sentenza, pervenuta successivamente alla emanazione della delibera impugnata (SIC!!!), era inviata, come previsto dal D.P.R. 24/06/1998, n. 260, ed accompagnata da missiva relativa alle modalità di esecuzione del titolo e di invito ad eventuale richiesta di parere alla Corte dei Conti sulla interpretazione dello esecuzione della sentenza a mente dell’art. 25 del regolamento di procedura per i giudizi innanzi alla Corte dei Conti e dell’art. 6 del D.P.R. 24/06/1998, n. 260; nulla naturalmente veniva comunicato dalla Corte dei Conti in merito alla revoca della qualifica dirigenziale;

Il 14/05/2010 con determinazione n.10 e Reg. generale n. 184 dell’Ufficio Personale veniva revocata la posizione economico-retributiva del ricorrente relativa all’inquadramento nella posizione dirigenziale;

9)- Il 14/05/2010 il ricorrente presentava atto di invito e diffida al Comune di Vairano Patenora, prot. 4102, con il quale chiedeva la revoca della delibera n. 80/2010 in quanto illegittima, nulla e priva di efficacia; in seguito a tale diffida il Comune emetteva ulteriore delibera n. 94 del 21/05/2010 di conferma della delibera n. 80;

10)- Il 24/05/2010 il ricorrente presentava nuova diffida per l’annullamento della delibera n.80/2010 e di reintegra nella qualifica dirigenziale, rimasta, more solito, senza riscontro ;

11)- Il  13/05/2010 a mezzo del Prof. Avv. Felice Laudadio i Sigg. Massimo Visco, Nicola Raffaele e Pasquale Zompa notificavano al Comune di Vairano Patenora appello alla Corte dei Conti – Sezioni Centrali Giurisdizionali di ROMA avverso la sentenza n.527/2010 posta a fondamento della sospensione / revoca de quo;

12)- La Sezione Prima Centrale di Appello della Corte dei Conti – la medesima investita del gravame promosso dagli ex componenti della Giunta Comunale avverso la sentenza n. 527/2010 della Sezione per la Campania ha ribadito il proprio consolidato orientamento ritenendo la piena legittimità dell’operato della Giunta Visco la quale ha agito nel rispetto della legge;

13)- In buona sostanza la Corte dei conti di appello ha ritenuto che la Giunta Visco nel riconoscere transattivamente la qualifica Dirigenziale all’Avv. Di Nocera ha esercitato una legittima facoltà prevista dalla legge ed anzi ha agito ritenendo opportuno evitare una soccombenza in giudizio, ritenuta probabile, per di più in presenza di una norma di legge che consente anche alle pubbliche amministrazioni la transazione giudiziale, anzi incentiva tale strumento;

14)- la nullità (per illiceità della causa) affermata da parte della Procura e confermata dalla Corte di Conti Sezione Giurisdizionale per la Campania  con riferimento all’atto di transazione che riconosceva il diritto dell’avv. Di Nocera all’ottenimento della qualifica dirigenziale era tutt’altro che sicura. Ed invero,sempre per quanto detto dalla Corte dei Conti d’Appello, vi sono plurimi arresti giurisprudenziali, tanto del Giudice civile del lavoro (cfr. Tribunale di Napoli, sentenza 4 marzo 2003, n. 1392) che del G.A. (Consiglio di Stato, 2 febbraio 2009, n. 561, citata anche dal primo Giudice) le quali affermano proprio il contrario, e cioè il diritto degli avvocati di ente pubblico, di qualifica direttiva, ad essere inquadrati nella dirigenza, proprio (e solamente) in virtù dell’entrata in vigore della L. n. 27/1997, che aveva unificato le figure professionali di avvocato e di procuratore legale. Anzi, risulta che l’avv. Di Nocera attivò il contenzioso, proprio a seguito di alcune di tali pronunzie, i cui principi riteneva potessero essergli estesi. E tale circostanza, evidentemente, rileva anche in punto di sussistenza dell’illiceità del comportamento e della stessa colpa grave in capo al soggetto agente.

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17 commenti

  1. grillo sparlante

    Quanto prenderà dalle tasche dei vairanesi questo signore che fa parte della piccola casta o, sarebbe meglio dire, della solita lobbie che si spartisce da tempo immemorabile l’amministrazione di questo paese con la differenza che il Di Nocera ha, come suo solito, ottenuto il massimo risultato con il minimo sforzo e, per di più, intorbidendo anche le acque in termini di trasparenza.
    Difatti se si pensa che è entrato nei ruoli dell’ente locale SENZA CONCORSO grazie alla legge 285/77.
    Che è riuscito a laurearsi ben oltre i quarant’anni di età e, non si sa come, ha potuto fare pratica forense, pur essendo pubblico dipendente, visto che bisogna presenziare di mattina (ossia quando DOVEVA ESSERE IN UFFICIO) un corposo numero di udienze in tribunale.
    Superato l’esame di procuratore legale gli è stato, poi, cucito il vestitino addosso, ossia l’amministrazione Robbio gli ha creato il concorsino su misura per responsabile del servizio personale e dell’ufficio legale, con il minimo di pubblicità e con il possesso di requisiti che solo il Di Nocera possedeva, per cui ha partecipato lui e qualche altro, sconfitto in partenza.
    Alla fine ha fatto il botto più grande con la conciliazione, stranamente affidata a due penalisti – gli avvocati Stellato e De Angelis – che non sanno nulla di diritto del lavoro e di diritto amministrativo, che gli ha riconosciuto le differenze stipendiali e la dirigenza.
    La Corte dei Conti campana aveva visto giusto, quella d’appello, con una sentenza scandalosa, ha escluso che vi fosse danno erariale e, straripando dalla propria competenza ed invadendo quella del giudice del lavoro, ha affermato anche che il Di Nocera avesse diritto alla dirigenza, pur non essendo previsto il posto di dirigente in un comune di 6.000 abitanti o poco più e PUR NON AVENDO SUPERATO IL CONCORSO DI DIRIGENTE.
    Perché per essere dirigente non solo deve essere disponibile il posto nell’organico (il che non c’è) e, laddove fosse previsto, per accedervi non sarebbe sufficiente essere avvocato ma È NECESSARIO SUPERARE IL RELATIVO CONCORSO.
    Ed ora il comune, presieduto dal cugino del Di Nocera, dott. Bartolomeo Cantelmo, come all’epoca della conciliazione c’era un altro cugino (Massimo Visco), si appresta ad inquadrarlo, sommergendolo di arretrati, in barba a tutte le altre impellenti necessità dell’Ente, alle. esigenze degli altri dipendenti che, forse con titoli maggiori, stanno a guardare, a nuclei familiari che sono nell’indigenza: E I VAIRANESI PAGANO I GRANDI SERVIGI DELL’AVV. DI NOCERA PER FARGLI FARE LA VITA DEL NABBABBO, CON UN BILANCIO DI CAUSE CHE NON È NEANCHE POSITIVO, ESSENDO DI NUMERO MAGGIORE QUELLE CHE HA PERSO, FACENDO RIFONDERE ALTRI SOLDI AL COMUNE!!!
    CHE VERGOGNA!!!

  2. grillo sparlante

    FIRMIAMO UNA PETIZIONE POPOLARE E APRIAMO UN DIBATTITO PUBBLICO PER SAPERE SE È EFFETTIVAMENTE UTILE ALL’ENTE (OSSIA A TUTTI NOI) UN DIRIGENTE UNICO MA, SOPRATTUTTO, QUANTO GRAVA SULLE NOSTRE TASCHE QUESTO DIRIGENTE UNICO, PERCHÉ SI PARLA DI CIRCA 100.000 EURO L’ANNO E SE LA NOTIZIA CORRISPONDESSE AL VERO, SAREBBE UNA FOLLIA PER NOI ED UN SUPERENALOTTO PER IL SIG. DI NOCERA!!!

  3. Leggere notizie come queste in momenti così difficili per l’economia dove le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese e apprendere che dipendenti pubblici possano percepire stipendi in grado di far campare cinque famiglie con l’aggravante che questi dipendenti sono giunti a percepire questi stipendi d’oro con gli escamotage che di sono letti è qualcosa di raccapricciante e di profondamente ingiusto.
    Voglio sperare che l’amministrazione sia in grado di porre rimedio a questa profonda iniquità rimettendo le cose nel loro giusto ordine.
    Basta con le furbate ed i favoritismi dei soliti noti, chiediamo conto di come il Comune spende i soldi che versiamo in tasse e vogliamo che vi sia una proporzione tra ciò che di versa ed i servizi che vengono offerti ai cittadini contribuenti.

  4. La casa del popolo

    Che schifo…….questi individui sono prorio il lerciume della società………
    Che amministrazione di papponi……Li metterei tutti a pala e pico……….così vedono comè difficile portarsi a casa un misero stipendio……..Ha dimenticavo il sig. Di Nocera è uno che lavora con sudore e onestamente…sennò come farebbe a farsi 3 mesi di villeggiatura al mare e camminare a testa alta per il paese……
    Vergona…vergona…

  5. Ma quanta invidia avete nel cuore? Non avete nemmeno il coraggio di firmarvi! La frustrazione di essere dei nessuno vi contagia anche nei commenti. Siete solo poveracci e spero che una volta per tutte i soggetti che diffamate con le vostre cattiverie vi denuncino così verrete allo scoperto e si vedrà che piccole persone siete e che magari qui scrivete questo e poi in pubblico fate gli amici o servi di coloro che offendete.

  6. La casa del popolo

    Caro Anonimus..perchè non ti firmi tu……..?
    forse tu ti ci rispecchi in quello sopra citato…..sicuramente sei uno che ne sa molto di lavoro…….!!!!
    E poi fidati, e meglio essere dei poveracci che sudano il salario e non dei surpatori che alla fine non hanno ne arte ne parte……
    POI Parli di invidia per queste schifezze….ma per favore…..
    Trovateti un lavoro….che sia alla vostra altezza……
    E VERGOGNATEVI……….

  7. grillo sparlante

    Che ben venga una denuncia per diffamazione, che non è tale, perché sono stati citati i fatti, IN TAL MODO METTIAMO TUTTE LE CARTE IN TAVOLA E VEDREMO ANCHE CON QUALI CRITERI PER UNA CONCILIAZIONE DI LAVORO SONO STATI INDIVIDUATI DUE PENALISTI ANZICHÉ DEGLI AVVOCATI DEL LAVORO, ANDREMO A VEDERE ANCHE SE C’ERANO LEGAMI TRA I DUE PENALISTI CON L’ALLORA SINDACO VISCO ED IL SIG. DI NOCERA, E VEDREMO ANCHE I CRITERI MESSI A PUNTO PER IL BANDO DI CONCORSO PER RESPONSABILE DEL PERSONALE E UFFICIO LEGALE E CHI C’ERA NELLA COMMISSIONE GIUDICATRICE CHE FECE SUPERARE IL CONCORSINO AL SIG. DI NOCERA.
    ALTRO CHE CATTIVERIE ED INVIDIA QUESTE QUALITÀ SONO UNA VOSTRA PREROGATIVA.
    NON CREDO CHE AL SIG. DI NOCERA CONVENGA METTERE ALLA LUCE DEL SOLE TUTTO IL SUO TORTUOSO PERCORSO DI STUDI, PROFESSIONALE E LAVORATIVO.

  8. E tu un lavoro lo tieni? E perché dovrei vergognarmi? Per aver detto ciò che penso? Pensate voi a lavorare e a realizzarvi se ci riuscite. POVERACCI di animo

  9. Tanta rabbia e tanta invidia da parte del “grilletto sparlante” (a sproposito!). Tanta quanta la paura di uscire fuori e firmarsi, invece di nascondersi dietro un nomignolo, che già esso è tutto un programma! Sin da sempre l’invidioso si è contraddistinto dalla favella velenosa, perchè altra arma non può prostrare (quale la cultura, un curriculum vitae, magari anche dignitoso, o anche semplicemente il suo vero nome), visto che la rabbia discerne dal fatto di non essersi realizzato come avrebbe voluto. Salve grilletto e continui a vivere nel mondo dei ballocchi!

  10. Anonimus devi vergognarti non per aver espresso il tuo pensiero, visto che, fino a prova contraria siamo in democrazia e ognuno è libero di dire ciò che vuole, ma devi vergognarti per aver difeso una situazione che è oggettivamente poco chiara e che ha portato ad un’evidente ingiustizia in danno di altri dipendenti comunali e soprattutto in danno dei cittadini contribuenti che devono sobbarcarsi l’onere di uno stipendio da nababbo al signor Di Nocera per un posto di dirigenza unica di cui non c’è alcuna necessità ed in una realtà sociale – quella di Vairano – oggettivamente povera dove ci sono numerose famiglie che non possono arrivare a fine mese e devono andare alla Caritas parrocchiale per un po’ di cibo, mentre dobbiamo pagare un dirigente che si becca – se non ho capito male – dai 6 mila agli 8 mila euro al mese,
    Ma ci rendiamo conto dell’assurdita?
    Ma a cosa ci serve questo dirigente?
    Mi viene in mente un film di Totò (Lo smemorato di Collegno) dove disse ad un amministratore pappone “Capisco che chi amministra ha minestra, ma lei si sta pappando tutto il minestrone” e questo è quello che stanno facendo questi signori!

  11. gaetano di nocera

    Carissimo grillo sparlante,
    per la prima volta intervengo per commenti effettuati riguardanti la mia persona o il lavoro che svolgo. Alcune precisazioni però vanno effettuate anche se, sicuramente, anche queste stimoleranno la Sua fervida loquela. L’anonimato lo rispetto però, se volesse, potrebbe recarsi all’ufficio personale del Comune e rendersi conto che, visionando il mio fascicolo personale, tante notizie che mi riguardano e che la fanno arrabbiare non sono vere. Innanzitutto Le faccio presente che il contratto di lavoro di un avvocato dirigente di ente locale prevede uno stipendio annuo lordo che supera di poco 40.000,00 euro. Mi auguro che in futuro, perché la maggior parte dei contratti di lavoro, compreso il mio, sono bloccati a 4 anni fa, possa arrivare alla cifra da Lei indicata (100.000,00 €) che, a dire la verità, parametrandola allo stipendio dell’usciere della Camera (130.000,00 €) credo proprio di meritare. Ovviamente scherzavo!! Comunque il mio stipendio è pubblico, chiunque può e potrà visionarlo.
    Per quanto riguarda la sentenza della Corte dei Conti d’appello di Roma non vedo perché, in Italia, il principio che le sentenze inappellabili vanno solo eseguite e non possano essere criticate vale solo per mister B. Io non sono d’accordo, anche se chi perde rimane a contare, però mi chiedo, semplicemente per non tediare chi legge: se su una procedura approvata dalla Giunta Visco, con la quale veniva riconosciuta l’applicabilità di un diritto all’Avvocato del Comune, si sono espresse definitivamente la Procura della Repubblica di S. Maria C.V. ed infine la Corte dei Conti d’appello di Roma assolvendo pienamente tutti gli imputati perché vorrebbe ancora far passare per illegittimo qualcosa che chi giudica in nome e per conto del popolo italiano, quindi anche del Suo, ha dichiarato legale, legittimo e doveroso? Anzi c’è di più. La Corte di Roma visto che quella di Napoli, in prima istanza, aveva preso un abbaglio colossale l’ha anche condannata, cosa rarissima, al pagamento delle spese processuali.
    Però c’è poco da fare, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire o è inutile lavare la testa ……….
    Ritornando al commento all’articolo faccio presente che quella del Dirigente Unico, attualmente solo un’idea dell’Amministrazione, non mi vede certamente felice perché, con questa operazione, il sottoscritto dovrebbe diventare responsabile di tutti e sei i settori presenti nella pianta organica del Comune. Dimenticavo…… io, economicamente, non ci guadagno nulla mentre l’amministrazione risparmierebbe diverse decine di migliaia di euro. Anche questo è pubblico e, con o senza la maschera dell’anonimato, può essere visionato agli atti.
    Infine Le rammento che il mio curriculum scolastico, universitario e professionale è allegato al fascicolo personale.
    Leggendolo, e potrà farlo perché l’autorizzo sin da adesso con maschera o senza, si renderà conto che, a metà degli anni ottanta, per il posto di funzionario amministrativo dovetti sostenere un concorso pubblico, che a fine anni novanta, per il posto di avvocato dell’Ente, posto istituito dall’allora Commissario Prefettizio Dott. La Motta e non dall’amministrazione Robbio, ho dovuto superare un concorso pubblico per titoli ed esami, che, anche se mi sono laureato mentre lavoravo, e me ne vanto, a 40 anni già mi conoscevano, da diversi anni, tanti Giudici e Cancellieri, che, anche se la professionalità di un Avvocato non si misura dal numero delle cause vinte, e Lei lo sa bene perché diciamo….. che è uomo di mondo, potrà verificare quanti giudizi il Comune non solo ha vinto ma per quante di essi ha avuto vantaggi che altrimenti non avrebbe avuto. Leggendo il mio fascicolo si renderà anche conto di tante altre situazioni, tipo di quanti giorni di congedo ordinario e straordinario ho goduto nei miei 33 anni di servizio, di quanti avanzamenti di carriera senza concorso ho usufruito e così di seguito. Si prenda tutto il tempo che vuole.
    Questa, penso, è l’ultima volta che intervengo in commenti anche perché a nulla mai varranno i miei chiarimenti se chi vuol proseguire gettandomi del fango addosso continuerà a mascherarsi e commentare.
    Saluti grillo sparlante, spero di conoscerti anche mascherato.

  12. Vorrei sentirla veramente la vox populi su questa questione!
    Perchè non si apre un dibattito pubblico e vediamo la gente, nelle cui tasche in ultima analisi va ad incidere lo stipendio di questo signore, cosa ne pensa e se è d’accordo ad avere un dirigente comunale unico anche con un bilancio in termini di produttività?
    Vorremmo sapere cosa ha prodotto e cos produce l’avv Di Nocera per meritare un guadagno di circa 100 mila euro l’anno!
    È un nostro diritto, vogliamo saperlo!

  13. Ma su vergogni lei che accusa senza il coraggio di mostrarsi. Le assicuro che come si paleserà lo farò anch’io e ne vedremo delle belle.

  14. La casa del popolo

    Carissimi grillo sparlante e indignato….mi dispiace ma con certi elementi la guerra e persa……
    è un organizzazione…….è uno scialapopolo…….ormai manca solo che cominciano a mangiarsi il comune (porte finestre sedie) sono senza contegno…..E noi paghiamo….

  15. La casa del popolo

    Al signor anonimus…
    io il lavoro lo tengo e forse pure più onesto del tuo…..
    pensa tu a lavorare e a stare apposto con la coscienza……..
    perchè uno che si accoda a una porcata del genere non è molto PULITO……

  16. La mia coscienza e’ a posto ed il mio lavoro e’ onestissimo. Ma lei continua a sparare veleno restando anonimo. Anche se un amico mi ha fatto capire chi siete e non mi meraviglio di quello che scrivente perché avevo ben individuato che siete dei falliti con gravi problemi familiari. Avendo scoperto chi siete mi astengo dal continuare non valendo la pena di discutere con personaggi come voi con la situazione familiare che vi ritrovate.

  17. grillo sparlante

    Le contestazioni che le sono state mosse sono ben precise:

    1) un primo privilegio di cui ha goduto riguarda l’accesso al pubblico impiego senza concorso grazie alla legge 285/77 che by-passò l’obbligo della procedura concorsuale.
    Mi risponderà che, come lei, tanti altri hanno goduto di questo privilegio.
    È vero, ma è altrettanto vero che il privilegi c’è stato ad onta di tanti altri che avrebbero potuto avere molti più meriti di lei.

    2) mi conferma che si è laureato a 40 anni e, quindi, con ben 17 anni di fuori corso.
    Ma lei ne è fiero perché sostiene di aver anche lavorato.
    Molti iscritti a giurisprudenza hanno anche lavorato e si son laureati molto al di sotto dei 30 anni, per cu non sarei tanto fiero dell’età a cui si è laureato, mah … contento lei …
    Inoltre, mi è stato riferito, ma non so se risponde al vero che si sarebbe laureato all’università di Salerno perché alla Federico II non riusciva a superare l’esame di procedura civile.
    Se ciò corrispondesse al vero sarebbe smentito che lei ha impiegato 17 anni in più per laurearsi per motivi di lavoro, ma piuttosto perché non riusciva a superare un esame all’università di Napoli ed allora ha ripiegato su Salerno dove evidentemente questo esame era molto più semplice … ci poteva pensare prima perché in 17 anni si prendono altre quattro lauree in giurisprudenza.

    3) e veniamo al concorso per responsabile dell’ufficio personale e legale.
    Lei sostiene che il posto in organico sarebbe stato istituito dal commissario prefettizio La Motta.
    Quanto da lei sostenuto mi risulta non rispondente al vero, d’altronde l’istituzione di nuovi posti a modifica della pianta organica non è attività rientrante normalmente in quella di organi straordinari quanto piuttosto scelte politiche deliberate da amministrazioni ordinarie, per cui il commissario prefettizio, molto probabilmente, si è limitato a dare esecuzione ad un deliberato dell’amministrazione elettiva.

    4) non ha risposto al quesito di come ha fatto a fare pratica forense in costanza di rapporto di pubblico impiego, ovvero se l’amministrazione l’aveva formalmente autorizzato.

    5) non ha sciolto l’enigma della conciliazione, ossia come mai la scelta dell’amministrazione presieduta da suo cugino, Massimo Visco, sia caduta su due penalisti (Stellato e De Angelis) anziché su un esperto di diritto del lavoro o su un amministrativista, fermo restando che il collegio le poteva riconoscere, al limite, le sole differenze retributive, ma giammai il passaggio alla dirigenza che richiede, per legge, un concorso pubblico per titoli ed esami oltre alla previsione del posto nell’organico.
    Inoltre, ribadisco che la scelta di due penalisti puri per una questione che afferisce a materia di pubblico impiego è fortemente anomala, è come se per un malato di cuore anziché chiamare il cardiologo si consulta l’ortopedico!!!
    È stata una scelta sulla quale sia la procura della repubblica che la corte dei conti non hanno ovviamente approfondito, ma ci sarebbe da divertirsi.

    Come vede, egregio avvocato, le sue giustificazioni non hanno chiarito un bel nulla e resta lo scandalo di una dirigenza unica che è sproporzionata ai bisogni e depaupera oltremodo ed ingiustificatamente un piccolo ente oltre a mortificare la platea dei cittadini contribuenti che devono corrisponderle uno stipendi che va molto oltre i suoi meriti e la sua fortunata carriera è un vero e proprio SCANDALO!!!