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Mignano Montelungo / Conca della Campania – Noccioline e camorra: 21 persone rischiano il processo

Mignano Montelungo / Conca della Campania – La Dda di Napoli ha chiuso le indagini su 21 persone coinvolte nella maxi inchiesta sul clan Sangermano di San Paolo Bel Sito e che aveva esteso il suo raggio d’azione anche ai terreni dell’Alto Casertano, in particolare quelli di località Campozillone di Mignano Monte Lungo e di Conca della Campania. Tra gli indagati che rischiano il processo, infatti, figura anche Giovanni Marra, 44 anni residente proprio a Mignano Monte Lungo, che si sarebbe attivato per fare in modo che un terreno venisse venduto a Michele Sangermano. In particolare Marra – secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – avrebbe avvicinato i proprietari terrieri in nome e per conto di Michele Sangermano, inducendoli a vendere i propri terreni a Mignano Monte Lungo. A riferirlo agli inquirenti è stata una delle vittime che si è opposto a cedere al ricatto. L’uomo ha raccontato di aver subito minacce: “Se non la finisci ti faccio piangere per il resto dei tuoi giorni” oltre all’incendio di parte della casa. Dalle indagini, svolte dai carabinieri di Castello di Cisterna e della Direzione Investigativa Antimafia, è emerso come il clan Sangermano volesse monopolizzare dei terreni nella zona dell’Alto Casertano, prevalentemente boschivi, per trasformarli illecitamente in terreni coltivabili a nocciole e provando ad accedere ai finanziamenti a fondo perduto ed ai contributi agevolati rivolti all’agricoltura da parte della Comunità Europea.   I ventuno indagati sono accusati di trentaquattro capi di imputazione diversi, inclusa l’associazione a delinquere di stampo mafioso per undici di loro.

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