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Giuliano Cipro, vice sindaco di Calvi Risorta

CALVI RISORTA – Appalti e Camorra: quando Cipro “bonificò” l’ufficio tecnico

CALVI RISORTA – Gli uomini dell’Antimafia che indagavano sugli affidamenti di alcuni appalti pubblici fatti dal municipio di Calvi Risorta, piazzarono una microspia nell’ufficio tecnico comunale, allora guidato dall’ingegnere Piero Cappello, noto professionista matesino, da ieri arrestato e collocato ai domiciliari. Il vice sindaco, Giuliano Cipro – nella vita militare di carriera – comprò su Amazon uno strumento per individuare apparecchiature per lo spionaggio. Cipro – scrive la Procura Antimafia – la mattina del 27 luglio 2021 entrò nell’ufficio tecnico del municipio e utilizzando l’apparecchiatura appena ricevuta dal corriere, individuò la microspia e la neutralizzò. In pratica Cipro bonificò il palazzo municipale.
Come mai un vice sindaco mette in atto un’azione simile?
Sapeva che in quell’ufficio quindi si stavano commettendo azioni illecite?
Sapeva Cipro che Cappello stava manipolando le gare di appalto?
E se sì, perché non è intervenuto imponendo al tecnico di applicare la legge?
Perché bonificando quell’ufficio, di fatto, ha favorito il disegno criminale messo in piedi da Cappello e gli imprenditori coinvolti nella vicenda?
L’Antimafia nel mese di agosto del 2021 sequestrò alcune apparecchiature elettroniche al vice sindaco Giuliano Cipro. L’azione di Cipro permise, probabilmente, al tecnico Cappello di capire di essere sotto indagine tanto che eliminò dal suo telefono tutte le conversazioni con gli imprenditori. Il telefono di Cappello venne sequestrato il giorno dopo.

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