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Alessandro Ottaviani e Alfredo Carini

DRAGONI / PIEDIMONTE MATESE – Imprenditore ucciso e fatto sparire: parlano il maresciallo Izzo e il capitano Airoldi

Dragoni / Piedimonte Matese – Si è svolta oggi una nuova udienza del processo a carico di Alfredo Carini e Cataldo Antonio Russo ritenuti dall’accusa colpevoli della morte e dell’occultamento del cadavere dell’imprenditore matesino Sandro Ottaviani. Attualmente Carini e Russo si trovano, rispettivamente, in carcere, il secondo agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Sul banco dei testimoni sono saliti il maresciallo Izzo e il capitano Airoldi che, rispondendo, alle domande delle parti hanno illustrato come sono state condotte le indagini, come sono state effettuate le intercettazioni. In sostanza i due testimoni hanno confermato il quadro accusatorio a carico dei due imputati.

La vicenda:
Sono accusati di aver ucciso e fatto sparire il corpo di Sandro Ottaviani, noto imprenditore matesino, titolare di un capannone ricadente nel territorio del comune di Dragoni. Il fatto risale al 23 aprile 2008, quando i familiari di Ottaviani Sandro, imprenditore immobiliare, denunciarono la sua scomparsa dopo un incontro avvenuto con gli indagati nei pressi del capannone industriale sito in Dragoni, località Ponte Margherita, per il quale erano in corso trattative per la vendita tra uno degli indagati e lo scomparso. Dall’attività investigativa emerse che l’affittuario aveva organizzato un incontro con l’Ottaviani, simulando la disponibilità a consegnargli 175.000 euro, che costituiva il credito vantato dalla vittima per i canoni di locazione non onorati, e per concludere la cessione del bene. Dopo l’incontro, l’Ottaviani venne convinto ad allontanarsi per destinazione ignota, senza consentirgli di avvisare alcuno, e lì, secondo le indagini, fu ucciso. Il cadavere, nonostante le ricerche effettuate soprattutto nelle zone limitrofe, non è stato mai ritrovato. Le indagini, articolate, complesse e prolungate nel tempo, hanno tuttavia consentito di ricostruire la brutale vicenda in danno dell’imprenditore e di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei due indagati. Non possono escludersi ulteriori sviluppi investigativi con riferimento ad ulteriori soggetti che potrebbero aver favorito gli indagati nell’eliminazione e dispersione delle tracce del reato.

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