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foto di repertorio

TEANO – Rifiuti: l’amministrazione prima dorme, poi corre e “piange”. Le assenze in consiglio e il teatrino con l’ufficio tecnico

Teano – Una cosa appare certa: la procura della repubblica ha gli occhi ben aperti sulla vicenda e presto potrebbe iniziare a chiedere conto su un certo modo di amministrare la cosa pubblica. Altra certezza è rappresentata dalle assenze di tre consiglieri comunali: due di opposizione (forse) e uno di maggioranza. Mignacco, D’Andrea e Magellano non si sono presentati ad un appuntamento importante dove si discuteva una cosa di vitale importanza per la comunità. Come mai? Scarso senso del dovere? Precisa strategia? Semplicemente paura di assumersi responsabilità? Impegni personali?
La questione rifiuti appare “bollente” per l’amministrazione comunale. Tante le cose inspiegabili, almeno per il momento, come, ad esempio, sull’enorme ritardo per il rinnovo della gara. Perché la gara non è stata fatta per tempo? Il sospetto è che si è voluto aprire una crisi dove l’urgenza non c’era affatto, si sapeva mesi prima, fin dall’insediamento di questa amministrazione comunale, che l’appalto scadeva il 31 luglio 2023 ma nessuno si è preoccupato fino all’ultimo giorno. Poi è iniziata la “tarantella” degli affidamenti a 43 giorni. In ultimo – è storia di questi giorni – lo “scontro” fra giunta municipale e ufficio tecnico. Secondo alcuni osservatori politici un semplice “teatrino” che si è concluso con il classico lieto fine. Ieri, intanto, si è tenuto il consiglio comunale, convocato in sessione straordinaria ed urgente per la crisi del servizio raccolta rifiuti urbani.  Difatti, l’imminente scadenza di domani, venerdì 13 ottobre 2023, dell’affidamento per soli 43 giorni all’attuale affidataria (Pianeta Ambiente) avrebbe dovuto far sì che venissero espletati i relativi atti di gara per la procedura ad evidenza pubblica e assicurare la regolare prosecuzione del servizio di igiene urbana.  Così non è stato. Solo pochi giorni fa, la Giunta Comunale, con Deliberazione n.96 del 6.19.2023 respinge e decide di non approvare la proposta del dirigente dell’area Infrastrutture, di predisporre un ulteriore frazionamento dell’appalto, analogo a quello in scadenza, per ulteriori 43 giorni.  Il pericolo? Mancata copertura del servizio e necessità dell’emanazione di un’ordinanza sindacale contingibile ed urgente, con probabilità di ripercussioni giudiziarie. Ieri il bollente Assise Sidicino nel quale si è a lungo discusso della crisi e delle criticità del settore rifiuti e dalle quali sembrerebbe che l’Ente sidicino faccia grande fatica ad uscire. Grandi assenze: Daniela Mignacco, Maria Paola D’Andrea e Magellano in consiglio nonostante l’urgenza riguardasse un servizio pubblico essenziale. Alla fine con i soli voti di maggioranza viene approvato il piano industriale per la gestione dei rifiuti urbani e la relativa proposta di Giunta. È mai possibile che nonostante l’appalto alla precedente affidataria sia scaduto il 31 luglio ci si riduca a tempistiche così strette e rischiose? Può un Dirigente fare il bello ed il cattivo tempo mentre la politica rimane inerme? Potevano essere presi dei provvedimenti e destituire delle funzioni chi non eseguiva quanto richiesto?

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