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SESSA AURUNCA – OMICIDIO D’ARINO, LA CONFESSIONE DELL’ASSASSINO: “ERA IL GIORNO ADATTO”

SESSA AURUNCA – “Era il giorno giusto per sistemarlo”. Questa, in sintesi, la confessione di Vincenzo Perillo ai carabinieri per confessare l’assassinio di Luigi D’Arino. Perillo, ex consigliere comunale a Sessa, si presenta, ieri, alle, 12.30 alla stazione dei carabinieri di Cellole. “Ho fatto una sciocchezza. Sono io quello che cercate!” sono le parole che l’ex consigliere comunale Vincenzo Perillo dice ai militari una volta messo piede in caserma.  Un interrogatorio lungo che si conclude soltanto poco dopo le 18 e nel quale Perillo racconta tutte le fasi di quel delicato rapporto che si è trasferito poi alle famiglie. Le prime parole sono state sul movente di quel delitto, che lo stesso killer ha confermato essere premeditato: “ci stavo pensando da tempo e ieri mi è sembrato il giorno giusto”. Assassino e vittima vivevano, infatti, entrambi nella frazione Corigliano a cento metri di distanza l’uno dall’altro. Soltanto ieri mattina però Perillo ha visto l’uomo mentre stava tinteggiando, ed ha deciso di agire. Ha preso il fucile dal vano cofano della sua Megane ed ha fatto fuoco. Poi il killer ha raccontato di quella feroce rivalità: l’ultimo episodio è di poche settimane, quando lo stesso D’Arino lo avrebbe calunniato, secondo la sua versione, insieme ad altri due uomini politici sessani. L’uomo ha poi raccontato che tre anni fa suo figlio sarebbe stato minacciato con un’ascia dallo stesso D’Arino. Incomprensioni cominciate nel 1984: “Entrambi militavamo nella Democrazia Cristiana, ma lui ha sempre ostacolato la mia carriera politica. Per farlo ha infangato anche il nome della mia famiglia”. Dopo la confessione, su disposizione del pm, l’uomo è stato condotto presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere per il reato di omicidio volontario.

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