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Piedimonte Matese – Maltrattano l’anziana madre: coppia condannata a 3 anni e 2 mesi. Arriva il colpo di scena

Piedimonte Matese – Sembrava tutto deciso, tutto stabilito. Gli imputati – una coppia piedimontese condannata stava per essere arrestata e tradotta in carcere. La giustizia sembrava aver fatto il proprio corso. Invece no. La Giustizia ha commesso un errore che i difensori hanno colto e posto all’attenzione del giudice di esecuzione. Così della Corte di Appello di Napoli, in funzione di giudice di esecuzione, ha annullato tutti gli atti e il processo a carico di Francesco Pezzullo e Antonietta Montanaro dovrà essere rifatto.
In data 22 agosto 2023, la Corte d’Appello di Napoli – sez. feriale penale – composta dai Magistrati L. Toscano, A. Golia, E. Catalanotti, ha emesso Ordinanza di accoglimento dell’Istanza di Rescissione del giudicato formulata nell’interesse di Francesco Pezzullo (66 anni) e Antonietta Montanaro (44 anni) entrambi di Piedimonte Matese, dai difensori di fiducia avvocati Benito Palmieri ed Emiliana Grillo del Foro di Santa Maria Capua Vetere.
Il 5 luglio 2023 i due imputati si vedevano notificare Ordine di esecuzione della carcerazione in ossequio a quanto statuito dalla sentenza di condanna n. 5721/2022 emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, definitiva il 02.05.2023 – con la quale, riconosciuti entrambi responsabili del reato di maltrattamento in famiglia aggravato dall’avanzata età della vittima (la madre di Montanaro). Reato per il quale i due imputati venivano condannati alla pena di anni 3 e mesi 2 di reclusione.
La difesa nominata per la fase dell’esecuzione, a seguito dell’esame del fascicolo, ha avuto modo di appurare che gli imputati, all’epoca della trattazione del giudizio, non erano mai stati avvisati della pendenza del giudizio a loro carico ed erano stati assistiti da un difensore d’ufficio, con il quale non si era mai instaurato alcun rapporto professionale. Di fatto, non potendo esercitare il diritto di difesa e senza poter prendere parte al processo celebratosi in loro assenza. Infatti, gli stessi ne sono venuti a conoscenza solo con la notifica dell’Ordine di esecuzione.  La Corte d’Appello partenopea, condividendo la tesi degli avv.ti Benito Palmieri ed Emiliana Grillo, ha accolto l’istanza formulata nell’interesse di entrambi gli assistiti, ed ha disposto l’annullamento della sentenza di condanna, dell’ordine di esecuzione della carcerazione ed ha restituito gli atti alla Procura di S. Maria C.V.  per la rinnovazione della notifica della richiesta di rinvio a giudizio e le altre valutazioni di competenza.   In pratica, il processo va integralmente rifatto, sin dalla fase dell’udienza preliminare, nel mentre i condannati in via definitiva, vestiranno nuovamente la veste di imputati, potendo esercitare a pieno il diritto di difesa costituzionalmente garantito, chiarendo così la loro estraneità ai fatti contestati.

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