Sparanise – Nei giorni scorsi si è discusso il ricorso presentato dagli amministratori della “Villa La Quercia” e “Astecom”, aziende della famiglia Vitale, per ottenere l’amministrazione controllata attraverso una figura nominata dallo stesso Tribunale. Il giudice ha respinto la richiesta. Questo significa, almeno per i prossimi mesi, le due aziende non potranno operare, in alcun modo perché su di loro pesa l’interdettiva Antimafia emessa alcuni mesi fa. Secondo il profilo tracciato dalla Procura della Repubblica e dalla Prefettura, Albino Vitale, papà dei soci delle ditte Villa La Quercia e Astecom raggiunte da interdittiva antimafia, era terminale degli affari Casalesi. E’ così che la Procura c la Prefettura di Caserta, soprattutto attraverso le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Attilio Pellegrino e Roberto Vargas, hanno descritto l’imprenditore Albino Vitale. Uno dei pentiti avrebbe raccontato della vicinanza fra il boss dei Casalesi, Giuseppe Papa, scomparso alcuni anni fa, e lo stesso Vitale; una vicinanza appreso dalle parole dello stesso boss mentre si trovava in carcere insieme a Vargas.
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