Ultim'ora

Sessa Aurunca – Cacem, continuava a produrre anche dopo la chiusura. Blitz delle forze dell’ordine, scattati i sigilli

Sessa Aurunca – L’azienda che produce cemento continuava a produrre nonostante la chiusura imposta dalla macchina amministrativa sessana. Nella notte fra venerdì e sabato scorso c’è stato un nuovo blitz attuato dai Carabinieri e Vigili di Sessa Aurunca, che dopo un monitoraggio a mezzo droni, avrebbero (condizionale d’obbligo) posto, finalmente i sigilli alla struttura. Questa vuole essere solo una precisa e puntuale ricostruzione dei fatti, volta a far emergere la verità su una vicenda seria che interessa la salute di un territorio, già provato in termini di salute pubblica, da altri “mostri” come la Centrale Nucleare Sogin  e le discariche La Selva e Cotoniera.
Lo scorso 21 marzo 2023 il sindaco Lorenzo Di Iorio annunciava a mezzo Facebook che, dopo un tavolo tecnico da lui convocato, la questione CACEM era archiviata. La stessa società, in data 27 febbraio aveva presentato agli uffici preposti dell’ente, richiesta di AUA (autorizzazione unica ambientale), tale richiesta fu resa pubblica da Lega Ambiente Sessa Aurunca in un verbale della Consulta, dove addirittura si parlò di una fantomatica richiesta di ampliamento del sito di produzione, dimostrando, probabilmente, di non aver per nulla studiato la vicenda, pur essendo, in teoria, temi di loro pertinenza. Questa nota fece aprire gli occhi in particolare al consigliere comunale di opposizione, Antonio Fusco, che, con un gruppo di collaboratori e attivisti politici locali, è andato in fondo alla vicenda, interloquendo con tutti gli enti preposti al rilascio di tali concessioni e smascherando, nei fatti, la grave carenze dell’amministrazione comunale impegnata solo a buttare fumo negli occhi della cittadinanza a mezzo social o attraverso manifestazioni di distrazione di massa. Solo in data 24 aprile, la stessa amministrazione, allertata dall’azione del gruppo di riferimento di Fusco, prendendo atto, finalmente, che l’opificio in questione è sprovvisto delle autorizzazioni necessarie per la fabbricazione di cemento, ha deciso di bloccare la produzione. Salvo poi concedere una deroga di ulteriori 10 giorni per lo smaltimento del materiale.
Pochi giorni fa è scattato il blitz che avrebbe posto fine alla produzione con il sequestro, secondo alcune informazioni trapelata alla fine delle operazioni, del molino, macchinario necessario per la produzione.