Ultim'ora

PIETRAVAIRANO / CASERTA – CAVE E CEMENTIFICIO, IL TAR HA DECISO: NIENTE DELOCALIZZAZIONE A PIETRAVAIRANO

PIETRAVAIRANO / CASERTA –  Respinti i ricorsi presentati dalla Cementi Moccia spa., difesa dal prof. Antonio Lamberti, avverso il rigetto del progetto per la  delocalizzazione della cava e del cementificio in località Monte Monaco, a Pietravairano adottati dalla Regione Campania.  La vittoria dell’Ente guidato da Francesco Zarone appare schiacciante alla luce delle motivazioni espresse dai giudici amministrativi napoletani che, con una articolata e complessa decisione hanno fatto proprie le deduzioni del Comune di Pietravairano  difeso   dall’avv. Giancarlo Fumo .

Queste  le motivazioni della sentenza n. 4065/2013 sez. IV del Tribunale  Amministrativo Regionale per la Campania- (Presidente Luigi Domenico Nappi estensore Anna Pappalardo primo referendario  Achille Sinatra) : “Il dissenso espresso dal Comune non rientra tra quelli attinenti ad interessi paesaggistico ambientali, in quanto di natura urbanistica, non è superabile in ragione della  conferenza dei servizi, quale indicata dalla recente pronuncia della Corte Costituzionale secondo cui la conferenza : “ ….Consente l’assunzione concordata di determinazioni sostitutive, a tutti gli effetti, di concerti, intese, assensi pareri, nulla osta richiesti da un procedimento polistrutturale specificatamente conformato dalla legge, senza che ciò comporta alcuna modificazione o sottrazione delle competenze posto che a ciascun partecipante alla conferenza , imputa gli effetti giuridici degli atti che compie, all’Amministrazione rappresentata , competente in forza della normativa di settore ( Cons. Stato sez. V 08.05.2007 n 2107).

La delocalizzazione delle aree di riserva è impedita dalla inefficacia delle disposizione del PRAE ( Piano regionale per le attività estrattive) sulle previsioni del PRG (Piano regolatore generale del Comune di Pietravairano) dalla circostanza che in ogni caso,  sia pur dopo la perimetrazione dei comparti, la delocalizzazione in aree di riserva deve rispettare i criteri cronologici e prioritari di cui all’art.26 delle PRAE. Non si verifica dunque  l’automatica sovrapposizione delle previsioni del PRAE rispetto a quelle previste dagli strumenti urbanistici comunali, per cui nella specie il sito cava soggiace alle prescrizioni e limitazioni imposte per le zone agricole dallo strumento urbanistico comunale.

Tale dissenso, di natura urbanistica, può essere composto solo nel corso della conferenza dei servizi,  attraverso misure di mitigazione dell’impatto dell’intervento sul territorio, tali da indurre l’Amministrazione Comunale all’adozione di variante al PRG,  non potendosi ravvisare  alcuna altra autorità sovraordinata ( rispetto  al Comune)  in grado di poter imporre una modificazione dell’ assetto del territorio,  tenuto anche conto del divieto sancito dall’art. 27 delle norme tecniche d’attuazione del P.R.G. del Comune di Pietravairano che vieta le nuove cave e in generale tutte  le attività estrattive nelle zone comprese nel perimetro del vincolo idrogeologico”

In sintesi,  il dissenso espresso dal Comune di Pietravairano, unico Ente legittimato ad atti di programmazione urbanistica del proprio territorio, costituisce un  limite invalicabile. Con ulteriore  sentenza n. 406372013 la medesima sezione del TAR Campania ha dichiarato  inammissibili, per sopravvenuta carenza d’interesse alla pronuncia,  i ricorsi presentati dal Comune di Pietravairano avverso il decreto dirigenziale n. 207 dell’11.03.2011 e determinazione dirigenziale n. 68 del 09.09.2011-Regione Campania, poiché  inerenti provvedimenti privi di autonoma efficacia rispetto ad un procedimento conclusosi  comunque negativamente per la Cementi Moccia spa, quindi  non più in grado di ledere gli interessi dell’Ente. Dunque  la delocalizzazione della cava e del cementificio da S.Clemente a Pietravairano,  non potrà mai avvenire senza il consenso dell’Amministrazione comunale.

Guarda anche

Pietravairano / Caianello – Di Caprio e Del Sesto: sindaci bocciati dalla maggioranza dei cittadini. Ecco i numeri

Pietravairano / Caianello – Lamberto Di Caprio e Adriano Del Sesto, eletti lo scorso mese …

7 commenti

  1. Bravo sindaco, bravo avvocato, bravo presidente del comitato civico … bravi tutti … ma non dimenticato che il MERITO PRINCIPALE va a quell’ingegnere che si è occupato del lato tecnico alle conferenze dei srevizi che NON E’ STATO NEPPURE NOMINATO … NE’ PAGATO !

  2. bravo Sindaco, che non ti sei venduto. Sei il miglior Sindaco che potevamo avere. Grazie, grazie, grazie.

  3. in verita'....

    Ragazzi almeno una volta diciamo la verita’ fino in fondo: la vittoria e’ politica. Solo un Sindaco coraggioso e serio poteva resistere. Bravo e grazie Sindaco. Ovviamente bravi a tutti noi che abbiamo chi piu’ e chi meno aiutato il nostro territorio a non essere sventrato.

  4. Un grandissimo plauso va soprattutto ad Enzo Tonnera, l’ing. che si é occupato dell’aspetto tecnico, e che alle varie conferenze dei servizi ha saputo tenere testa a Moccia & C. BRAVO ENZO!!!!!

  5. Signori non avete scritto ed indicato con voce alta a chi va il merito principale…prrrrrr….non si fà…non si fà…!!!!!!E si, adesso tutti pronti a salire sul carro dei vincitori…come al solito…addirittura a distinguere e fare le vittime per chi è il principale vincitore…che povertà di contenuti…!!!!La verità è una sola….inoppugnabile…incontestabile….tutti bravissimi…ma, per onestà intellettuale bisogna avere memoria…il merito se merito si può definire se non normale attività politica e sociale (certo fatta da gente capace) deve essere riconosciuto a chi ha dato il via allo tsunami che insieme a numerosissimi cittadini di pietravairano ( dovremmo indicarli uno per uno in quanto agli atti) ha abbattuto i veri poteri forti di questa vicenda. Mi riferisco a quei tre signori che costituivano la precedente opposizione e adesso sono per fortuna alla guida del nostro paese che nella serata indimenticabile e leggendaria della “sala della botte” al convento diedero vita all’odierno Comitato Civico. Nel momento massimo dell’oscurantismo pietravairanese essi ebbero il coraggio e la lungimiranza di far riaccendere la scintilla nei cuori e negli animi dei cittadini pietravairanesi, ormai avviliti, derisi e rassegnati a subire uno stile di vita ed un modo di gestire la cosa pubblica a dir poco discutibile. Infatti, i Pietravairanesi perbene risposero in massa e diedero vita a quella memorabile fiaccolata, ove vi erano degli assenti ingiustificati ed ingiustificabili…..ieri oggi e domani, di cui la storia non si dimenticherà mai e spero pure i cittadini.

  6. Questa storia delle cave ha segnato uno spartiacque nella società civile pietravairanese ,non tra ecologisti e possibilisti industriali , ma tra gli “affaristi” e le persone che non si vendono. Un saluto e un grazie a tutti e a Enzo e che venga non dico pagato , ma almeno risarcito professionalmente e moralmente. Ma l’importante che questa esperienza ci abbia formato e sarà la storia a consegnare i “doppiogiochisti” alla gogna, e non solo..

  7. Ma sbaglio o Antonio L. è quello che chiamava il lavoro di E.T. “brodino riscaldato”, “spade di cartone” e invocava all’epoca a gran voce un altro tecnico e altre strategie? Avrà cambiato idea o forse persegue lo stesso obiettivo di allora? Tra l’altro quando diceva queste cose non l’aveva nemmeno letto il c.d. brodino ma scriveva sotto dettatura il che mi pare decisamente grave. Sul risarcimento morale Antonio L. dovrà chiedere a Maria perchè non viene citato nessuno nella sua dichiarazione stampa ma forse è troppo occupato a rigirare la frittata. Ha ragione sul fatto che questa storia ha svelato i doppiogiochisti e non si trovano solo tra gli affaristi!!