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ALIFE – “Confezionano” testamento falso per impossessarsi di un patrimonio da 500mila euro: due fratelli sotto processo. Uno è “fresco” candidato

ALIFE – Due fratelli sono finiti sotto processo con l’accusa di falso e truffa. Avrebbero “confezionato” un falso testamento per impossessarsi dell’intero patrimonio di una loro parente che, invece, aveva diviso in favore di vari eredi tutti i suoi beni. I due fratelli non avevano messo in conto la determinazione di un’altra nipote della defunta che è riuscita a dimostrare la falsificazione dell’atto, trascinando davanti al giudice i due germani. Il prossimo mese di settembre ci sarà la prima udienza del processo, presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a carico di Sisto Tartaglia e suo fratello Salvatore. Nei panni della vittima una loro zia, Rosetta Tartaglia. La vicenda viene a galla durante questa già infuocatissima campagna elettorale per le comunali che vede proprio uno dei due fratelli, Sisto, candidato alla carica di consigliere comunale con la lista Svolta per il Futuro. Tutto prende avvio dopo la morte di una donna alifana capace nella sua esistenza – con sacrifici e duro lavoro – di accumulare un patrimonio che sfiorerebbe i 500mila euro. I due fratelli si sarebbero presentati da un notaio per pubblicare il testamento scritto di pugno con cui Sisto e  Salvatore venivano nominati eredi universali. I due fratelli non perdono tempo e si impossessano in poco tempo di abitazioni, terreni e conti correnti. Tutto sembra andare bene fin quando Rosetta non vede il testamento. La donna che conosceva benissimo, molto più di ogni altro parente, la defunta zia, appare subito certa che quel documento è falso. Non riconosce il modo di scrivere della zia, né la sua firma. Incarica un esperto grafologo che confrontando quel testamento con tanti altri documenti scritti dalla defunta durante la sua vita certifica che il testamento è falso. Scatta così la denuncia presso la Procura della Repubblica che avvia le indagini arrivando alla stessa conclusione: quel testamento presentato dai due fratelli è falso. Sisto e Salvatore si trovano, ora, sotto processo in cui dovranno rispondere di truffa e falso con il concreto rischio di subire una condanna e di dover restituire tutto quanto indebitamente preso.

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