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Caserta – Calcio, la Casertana con l’Aprilia ha toccato il fondo. E tornano alla mente i cori “venduti venduti”

Caserta (di Alfredo Stella) – Facciamo un passo indietro: a domenica 23 aprile, e precisamente all’incontro con la stampa di Bollino e Sabatino allorquando entrambi rivendicavano una pronta risposta alla debacle appena consumatasi davanti agli occhi dei propri tifosi contro l’Angri, già dalla prossima domenica (ieri) ad Aprilia. Anche per mettere a tacere, a ragion veduta, quei cori di ‘venduti, venduti’ levatisi dagli spalti del Pinto al termine della gara. Ebbene quel riscatto che tutti attendevano non c’è stato. Anzi, sul campo del Quinto Ricci di Aprilia si è consumata una vera e propria figuraccia, l’ennesima di questa stagione, al cospetto di una formazione che, seppur ultima, è apparsa una sorta di schiacciasassi: quattro le ‘pere’ rifilate ad una Casertana che sembrava essere lì per caso, in gita di piacere, a pochi chilometri dal mare laziale. In realtà si è trattata dell’ennesimo schiaffo rifilato al presidente D’Agostino, e ai pochi tifosi giunti e appollaiatisi in un anfratto di un istituto scolastico adiacente lo stadio inibito al pubblico, lo ricordiamo, per carenze strutturali. Una figuraccia, dicevamo, che la dice lunga sull’attuale stato psicologico ancor più che fisico della compagine di Cangelosi apparsa abulica, sciatta, priva di ogni costrutto, frastornata e messa all’angolo da una volitiva e niente più Aprilia. E per la terza volta in questa stagione, è sceso in sala stampa il Ds Degli Esposti. Per metterci la faccia, come al solito e trovare, ma invano, una giustificazione a quanto accaduto sotto i suoi occhi. “Nell’ultimo mese – ha esordito – la squadra ha subito un’involuzione clamorosa di cui vorrei venire a capo in maniera più veloce possibile: un’involuzione a mio avviso caratteriale perché certe sconfitte non possono essere attribuite a gestioni tecniche in quanto non si può affrontare una partita di calcio con tale predisposizione morale e una voglia alla soglia dell’inesistenza. Dobbiamo rendere conto al presidente, alla città, alla tifoseria. E, in questo momento sia io che la società – ha continuato – ci siamo anche un pò stancati di fare tutte queste brutte figure perché al di là di quella che è la nostra posizione in classifica e il nostro futuro, dobbiamo avere la dignità di andare a ‘combattere’ ogni domenica per fare il massimo. Poi nello sport si può anche perdere, ma c’è modo e modo e queste sconfitte non sono assolutamente tollerabili. In questo momento faccio fatica a trovare una spiegazione ad una prestazione tanto scadente. Ora – ha concluso – le risposte me le aspetto da domenica in campo”. Per i più distratti va sottolineato che, nelle ultime quattro gare, la Casertana ha subito dalla gara di Uri inclusa, ben 4 sconfitte su 5 gare (vittoria in casa col Sorrento) subendo 10 reti e realizzandone 7. Ciò che balza subito agli occhi è, ancora una volta in questo scorcio di stagione, l’estrema perforabilità difensiva. Anche ieri ad Aprilia si è vista una difesa colabrodo, che ha mostrato il fianco agli attacchi avversari senza colpo ferire. Una situazione a cui bisognerà porre rimedio già da domenica al Pinto contro una Palmese che giungerà a Caserta per giocarsi l’ultima carta utile per entrare nella griglia che conta. Oltre che carica di un roboante 5-1 rifilato all’Atletico Uri. Perdere per la Casertana significherebbe dire quasi certamente addio alla terza posizione e dover disputare anche la prima gara play off lontana dal Pinto. In quel di Arzachena, qualora i sardi dovessero far punti in casa contro l’Ilvamaddalena. Il consiglio, a nostro avviso è quello di rimandare eventuali e giustificate rimostranze verso la squadra al termine della gara e riempire lo stadio in vista di un match che potrebbe essere risolutivo di un’intera stagione finora mostratasi tutt’altro che esaltante.

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