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Ciclismo, al Giro di Catalogna l’Italia protagonista con Ciccone

Italia protagonista al Giro di Catalogna con un super Giulio Ciccone, vincitore della seconda tappa. L’abruzzese della Trek Segafredo è riuscito a battere allo sprint il campione del mondo Remco Evenepoel e Primoz Roglic. Un’importante affermazione per il ventottenne italiano, un risultato di buon auspicio in vista del prossimo Giro d’Italia. Nella tappa da Matarò a Vallter (165,4 km), Ciccone ha ottenuto così la sua vittoria numero nove in carriera. Uno sprint finale proprio tra i tre ciclisti favoriti per la vittoria del Giro di Catalogna. Evenepoel è infatti quotato vincente a 2.00 sui siti scommesse sul ciclismo, segue Roglic a 2.40 e Ciccone più indietro a quota 6.00. Più staccati tutti gli altri secondo i principali Bookmakers. La classifica generale vede lo sloveno Primoz Roglic in testa al Giro di Catalogna, il belga Remco Evenepoel e il nostro Ciccone staccati di 6”, lo spagnolo Mikel Landa e il portoghese Joao Almeida, a 27”. La prossima tappa di 180.6 chilometri totali prevede un percorso misto, con due sprint e tre Gran premi della Montagna, prima del traguardo finale. I favoriti della terza tappa sono Giulio Ciccone, Primoz Roglic, Remco Evenepoel e Mikel Landa. L’affermazione dell’azzurro nella Vuelta di Catalogna è senz’altro di buon auspicio in previsione delle grandi gare a tappe dei prossimi mesi. Battere allo sprint i favoritissimi Roglic e Evenepoel, con un traguardo peraltro fissato a quota 2000 metri, fa certamente sognare tutti i tifosi italiani in vista del Giro d’Italia. D’altronde la corsa a tappe in Catalogna registra la partecipazione di alcuni tra i più forti corridori in circolazione, un eccellente banco di prova per la stagione del grande ciclismo ormai alle porte. L’atleta teatino della Trek – Segafredo, ha dedicato il successo a Dario Cataldo, il collega che, a seguito di una caduta, ha riportato una serie di fratture. Tutti gli appassionati adesso attendono conferme dall’abruzzese per le prossime tappe, in modo da comprendere se, in previsione delle Grandi Classiche e in ottica Giro d’Italia 2023, l’Italia può tornare nuovamente ad ambire ad un ruolo da protagonista nel ciclismo su strada.

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