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CASERTA – PD e PDL, tonfi, contraddizioni e figuracce: nemmeno Feole si salva

CASERTA (Nando Silvestri) –  Si consola con gli arresti domiciliari di Erich Priebke l’onorevole Fiano del Pd che lo scorso 25 luglio ha per questo motivo asserito ai microfoni di Radio 24 che “l’aspetto più virtuoso della nostra democrazia è la Giustizia”, criticando sterilmente quanti hanno inteso ricordare il centesimo compleanno del capitano delle SS. E’ difficile ammettere in qualche modo che il PD abbia voce in capitolo per contestare chi intende partecipare materialmente o idealmente ad un compleanno, anche se si tratta di quello di Priebke. Del resto si dovrebbe parallelamente interloquire su ricorrenze e compleanni annotati amabilmente nelle agende degli attivisti di PD e SEL di intere generazioni di torturatori sovietici, frequentatori di banchetti ad alto tasso alcolico che  intorno agli anni 50 si distinsero per deportazioni, nefandezze ed epurazioni in nome dell’ossessione antisemita. E’il caso di rammentare a quanti la pensano come Fiano che in Siberia, Kazakhistan e Birobidžan vennero sapientemente allestiti dai bolscevichi per lunghi anni macabri campi di concentramento ove vennero ospitati e successivamente soppressi centinaia di migliaia di ebrei “scomodi” in modo spietato. I maggiori intellettuali ebrei come lo scrittore  Erenburg, il violinista David Ojstrach, lo scrittore Vasilij Grossman e tanti altri furono sottoposti a pressioni per firmare un documento, la cosiddetta “Dichiarazione Ebraica”, che auspicasse, da parte degli stessi ebrei, una deportazione nei luoghi succitati, “a salvaguardia della sicurezza della popolazione ebraica dalla giusta collera dei Popoli”. Pochi ebbero il coraggio di non cedere a questo ignominioso disegno per salvarsi la vita. Si allude a tutto questo ed altro ancora quando si dice che la storia non ha insegnato nulla a quanti hanno ripetuto gli stessi errori e i medesimi orrori di altri, sottacendoli per giunta all’opinione pubblica e alla storiografia, commemorandoli, sdoganandoli, affrancandoli in silenzio con la proverbiale ipocrisia che solo certi adepti del PD sanno affinare col tempo e le circostanze a proprio uso e consumo. A proposito di spregevoli contraddizioni targate PD: non se ne avverte penuria nemmeno nella provincia di Caserta in ambito di politica locale. I “compagni” e gli alleati del vice segretario provinciale PD Ludovico Feole, dopo averlo lungamente supportato ed emulato condividendone linee d’azione, prebende e interessi, oggi festeggiano il suo disarcionamento dalla guida  del partito e la condanna disciplinare che lo ha colpito obbligandolo a rinunciare a ben 5 mesi di stipendio da dipendente della Provincia di Caserta per assenteismo. E’ appena il caso di evidenziare che mi è capitato di intrattenermi frequentemente con il signor Feole per soddisfare le sue complesse e molteplici domande di Economia Politica, lieto di poterlo coadiuvare nella comprensione di talune articolate dinamiche economiche di pertinenza universitaria alle quali il leader politico sembrava particolarmente interessato, ma soprattutto incuriosito e colpito dalla enorme disponibilità di tempo libero che egli mostrava da lunghissimo tempo in determinati giorni della settimana nei cosiddetti orari d’ufficio per il piacere e la gioia dei tanti che gli si rivolgevano. A onor del vero, non è minimamente pensabile che i colpi inferti al signor Feole che, unitamente ad altri suoi “compagni” ha spesso brillato per rutilante autoreferenzialità, siano del tutto estranei alla lotta intestina che il PD sta alimentando a tutti i livelli invece di governare il paese che muore di fame.  Dunque la condanna di Feole, gradita probabilmente da cani sciolti ansiosi di riscatto e sobillatori bramosi  di esautorarlo e aprire una breccia nella roccaforte dei vecchi potentati, ha poco  da spartire con i valori di Giustizia e democrazia sbandierati dall’onorevole Fiano con tanta retorica leggerezza  e richiama piuttosto il ricordo del becero opportunismo tanto caro a chi predica bene e razzola peggio di peggio. Corre perciò l’obbligo di offrire a Feole un esiguo brandello di centellinata solidarietà e tanta comprensione a quei cittadini che passeggiando per piazza Margherita pochi giorni fa hanno dovuto sciropparsi loro malgrado le stomachevoli schermaglie delle signore Lucrezia Cicia e Teresa Ucciero (entrambe donne del PDL e dell’incontinente amministrazione Del Gaudio), che per fragore e baccano rievocavano strepiti e starnazzi di isteriche oche da cortile.

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