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Riardo / Teano / Pietramelara – Vicol Ciprian resta in libertà. Lo avrebbero deciso i giudici del Tribunale del Riesame di Napoli ai quali la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere si era rivolta chiedendo l’arresto in carcere del 23enne di origini Moldave. Dopo circa due mesi dall’udienza i giudici partenopei hanno deciso di respingere la richiesta avanzata dai pubblici ministeri Fiore e Camerlingo che accusano il giovane riardese di omicidio volontario. Non sono stati dello stesso avviso i giudici del Tribunale della Libertà di Napoli che hanno inquadrato i fatti come un tragico incidente. Quello di Francesca Compagnone non fu omicidio volontario, bensì omicidio colposo. Un gioco sciocco finito in tragedia. Così come ha sempre sostenuto l’indagato che sin dal primo momento ha spiegato che il colpo mortale partì inavvertitamente mentre stava maneggiando un fucile del padre di Francesca,nella camera da letto della ragazza. I giudici del Tribunale del Riesame di Napoli, quindi, hanno accolto la tesi difensiva degli avvocati Gaetano La Milza e Carla Di Stasio, respingendo il ricorso avanzato dalla Procura.
