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CAPUA / CASAL DI PRINCIPE – Estorsioni, scarcerato Benenati: è accusato di usura contro l’imprenditore Battaglia

Casal di Principe/Capua (Maria Giovanna Pellegrino)– Estorsioni all’imprenditore Battaglia di Capua: il gip del tribunale di Napoli, ha scarcerato Ciro Benenati a seguito dell’istanza della difesa gli avvocati Mario Mancazzo e Romolo Vignola per la vicenda relativa a dei prestiti usurai. Contestualmente la procura distrettuale ha chiuso le indagini e chiesto il rinvio a giudizio per Benenati e per i tre fratelli ed il nipote dell’ex primula rossa Michele Zagaria, arrestati tutti a novembre scorso. L’udienza preliminare per la richiesta del processo è stata fissata per il prossimo 3 ottobre. Benenati è il titolare dell’auto concessionaria Sud Tony sul Viale Carlo III tra Caserta e San Nicola la Strada. Aveva avuto contatti con Roberto Battaglia il quale si era rivolto a lui per un prestito versando in cattive condizioni economiche. Prestito accordato ma poi, per riavere indietro i soldi, Benenati avrebbe chiesto l’intervento degli “amici di Casale”, per fare pressioni sull’imprenditore originario di Capua. Benenati venne ammanettato dagli agenti della squadra mobile di Casal di Principe che arrestarono anche Carmine, Pasquale e Antonio Zagaria di 52, 48 e 50 anni, i cognati di Zagaria, Filippo, Francesco e Raffaele Capaldo, Nicola Diana, Pasquale Fontana. Sono accusati di estorsioni aggravate dal metodo mafioso  commesse ai danni dell’imprenditore  Battaglia, titolare di un’azienda bufalina a Capua. Questi aveva denunciato pressioni e richieste di pizzo da parte del clan dei Casalesi solo dopo la cattura di Michele Zagaria affermando di essere finito anch’egli sotto il pizzo, e di poterlo denunciare solo ora dopo l’arresto di “Capa Storta”, perché prima aveva avuto troppo paura non solo per sé ma per la sua famiglia. Battaglia, il giorno dopo la cattura  di Zagaria aveva chiesto di essere ascoltato dai magistrati della Dda di Napoli ai quali, in un primo interrogatorio del 2 febbraio 2012, aveva riferito di richieste estorsive pregresse da parte del clan che risalivano addirittura al 2002.

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