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Sessa Aurunca – Pd, fallita l’opa di Schiavone e Sasso sul partito. Rifiutato l’ingresso nel gruppo consiliare e sotto con le tessere.

Sessa Aurunca – Il tentativo sfrenato dei consiglieri comunali di opposizione, Massimo Schiavone e Silvio Sasso, di accaparrarsi il partito democratico in quel di Sessa Aurunca, è fallito sia sul campo del tesseramento sia su quello politico amministrativo. Schiavone, forte della sua potenza imprenditoriale ed economica, a differenza di Sasso, ormai isolato e costretto all’ombra di quest’ultimo, ha provato a superare la forza politica che fa capo al presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero. In queste ore, infatti, Sasso e Schiavone, ma soprattutto l’eurodeputata Pina Picierno, divenuta ormai il loro riferimento politico, hanno coniato il termine “dopato”, riferito al dato del tesseramento sessano, per cercare di sminuire la vittoria di Oliviero che si è propagata in tutto il territorio provinciale. Infatti, il passaggio dalle circa 700 tessere del passato alle circa 1000 attuali a Sessa Aurunca, è dovuto proprio all’impegno, se pur fallito, di Schiavone e Sasso. Quindi, se il tesseramento è dopato, il motivo è da ricercare nella loro corsa a fare quante più tessere possibili. Ma questi ultimi, avvalendosi anche dell’altro consigliere comunale di opposizione, Carlo Loffredo, da sempre vicino alle posizioni dell’assessore regionale all’agricoltura Nicola Caputo, quindi, di area renziana, hanno cercato anche di mettere un piede all’interno del gruppo consiliare per strappare e sovvertire l’egemonia del Pd in amministrazione. Tentativo fallito anche questo, visto che dall’assemblea cittadina del partito, guidata dal segretario Franco Sessa, e dal gruppo consiliare di cui è capogruppo Brigida Di Marco, è arrivato il rifiuto netto al loro ingresso. Un rifiuto non sulla base di diatribe personali, se pur sono molteplici, ma sulla base di norme statutarie del Pd. Infatti, nella nota del gruppo consiliare pd, viene individuata l’incompatibilità dei richiedenti ad entrare a far parte del gruppo, in base alle disposizioni dell’art. 4 comma 9 e 10. Articoli che sono relativi all’essersi candidati contro il Pd, che sono poi quelli richiamati per la nota vicenda del grillino Giarrusso. L’azione strumentale dei due è chiara ed evidente, ed è riscontrabile dal fatto che: chiedono di entrare nel gruppo consiliare Pd e dichiarano di voler stare all’opposizione; scelgono la mozione Bonaccini al congresso nazionale e poi dichiarano di votare per la Schlein per poi smentirlo il giorno dopo; parlano di doping sul tesseramento quando sono essi stessi aver acceso la competizione rappresentando il minimo spread tra i numeri del vecchio tesseramento e quello attuale. Il loro interesse sembrerebbe essere, quello di confondere l’opinione pubblica e di accendere i riflettori sulla città di Sessa Aurunca, sminuendo un risultato provinciale che ha riportato le adesioni in 95 comuni su 104. Da sempre le norme congressuali, che sono poi le fondamenta della democrazia, si basano sui numeri, vince chi ne ha di più.

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