Sparanise – Droga fra Campania e Sicilia, arrestato 60enne. Il caso entra anche nello scioglimento del consiglio comunale

Sparanise – C’è una vicenda giudiziaria, legata al traffico internazionale di droga, che viene richiamata dalla Commissione di Accesso che ha proposto al Ministro degli Interni lo scioglimento dell’amministrazione comunale sparanisana. Vieni richiamata perché il corriere ha rapporti familiari con una ex assessora dell’amministrazione Martiello.
Dovrà scontare una pena definitiva pari a 7 anni di reclusione. Per questa ragione – diverse settimana fa – l’uomo è stato arrestato dalla Polizia di Stato e trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. E’ stato riconosciuto colpevole di traffico di droga; Enzo Paone fu coinvolto – molti anni fa – all’interno di una vasta operazione antidroga che permise di accertare l’arrivo di droga dal Messico, il transito della stessa in Campania, con destinazione finale Palermo. Dopo un lungo processo, durante il quale è caduta, a carico di Paone, l’accusa di traffico internazionale di droga, si è arrivati alla sentenza definitiva che ha portato all’arresto dell’uomo. La vicenda di Paone è anche narrata all’intero della relazione redatta dalla commissione di accesso che ha “spulciato” per sei mesi nella casa municipale passando al “setaccio” anche la figura di ogni singolo amministratore. La commissione – si legge nel documento inviato dalla Prefettura di Caserta al Ministro degli Interni – ricorda che Paone è cognato con la sorella dell’ex assessore Mirella Spinosa. La vicenda narrata dal Prefetto di Caserta si innesta in un quadro più ampio e completo – tracciato sempre dalla Commissione di accesso – dei legami familiari della stessa Spinosa.

La vicenda:
La cattura di Enzo Paone avvenne nel luglio del 2014 a Hermosillo in Messico; la sua estradizione in Italia arrivò nel mese successivo quando l’uomo fu prelevato dagli uomini della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Caserta e quelli della Polizia di Frontiera dello Scalo Aereo di Roma Fiumicino, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Napoli nei confronti di Vincenzo Paone, allora 58enne di Sparanise. L’uomo, accusato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, secondo l’accusa faceva parte di una organizzazione internazionale – con articolazioni in Sud America, Sicilia e Campania – che importava ingenti partite di cocaina. Stupefacente acquistato in Sud America dai cartelli messicani e destinato alle organizzazioni criminali italiane.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Palermo e coordinate dalla Dda palermitana, avevano portato al sequestro di 424 kg di cocaina in provincia di Modena il 27 Luglio 2006. Secondo gli inquirenti, la “partita” di cocaina, tramite diversi intermediari, era destinata ad organizzazioni criminali campane e siciliane. In quel contesto era apparso chiaro il ruolo di Paone, il quale aveva condotto le trattative con i trafficanti di cocaina messicani come referente di organizzazioni criminali campane attive nell’area nord di Napoli (tra i quali il clan Nuvoletta), tra i comuni di Giugliano in Campania, Marano e Calvizzano, per l’acquisto di parte del carico (200 kg). Anche dopo il sequestro, però, l’uomo aveva mantenuto i contatti con esponenti dell’organizzazione di trafficanti messicani per l’acquisto di ulteriori partite di droga. Nel gennaio 2014, la polizia localizzò il latitante – imparentato con il clan Papa di Sparanise – in Sud America, avviando le ricerche grazie all’aiuto dell’Interpol e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. Nonostante i continui spostamenti, in occasione dell’arrivo di un suo amico, Paone fu localizzato prima nella città di Mexicali e poi, dopo qualche settimana, fermato all’aeroporto di Hermosillo. Dopo pochi giorni, venne espulso dal Messico ed estradato in Europa. Ad Amsterdam gli venne fatto recapitare un mandato di arresto europeo e, arrivato in Italia, venne rinchiuso nel carcere di Rebibbia.