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foto di repertorio

Sparanise – Droga, spacciatori in divisa: salta l’udienza per gli arresti chiesti dalla Procura

Sparanise – E’ saltata, per un banale difetto di notifica, l’udienza prevista per oggi davanti ai giudici del riesame chiamati ad analizzare il ricorso proposto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere contro le decisioni assunte dal Giudice per le Indagini Preliminari. Una mancata notifica ad uno degli indagati ha costretto i giudici partenopei a rinviare tutto al prossimo mese di febbraio. I Pubblici Ministeri della Procura di Santa Maria Capua Vetere che hanno condotto l’indagine sul gruppo di persone accusare di gestire una piazza di spaccio di droga, hanno fatto ricorso al Tribunale del Riesame di Napoli. Chiedono di inasprire le misure a carico di tre dei quattro indagati. Chiedono, in sostanza, l’arresto in carcere per Stefano Monteforte (attualmente ai domiciliari); gli arresti domiciliari per Salvatore Duracci (attualmente indagato a piede libero); obbligo di dimora a carico di Antonio Nozzolillo (attualmente indagato a piede libero). Esclusa dal ricorso la posizione del quarto indagato Giuseppe Marchione.  Il riesame è stato fissato nella prima metà del prossimo mese di gennaio 2023.
Nell’indagine la posizione più grave è quella del militare delle fiamme gialle che si occupava materialmente di consegnare la droga e, a volte, avrebbe messo a disposizione dei “clienti” la propria abitazione. Più “leggere” le posizioni di altri due indagati: un carabiniere poco più che 40enne e un commerciante (poco più che 30enne) di generi alimentati.  Agli arresti domiciliari è finito Monteforte Stefano, giovane militare della fiamme gialle, in servizio a Roma.  Indagati a piede libero Giuseppe Marchione, noto commerciante di generi alimentari del paese. Indagato a piede libero anche Salvatore Duracci, carabiniere in servizio sempre in provincia di Caserta, di circa 40 anni.  Per i due indagati a piede libero il Pubblico Ministero della Procura di Santa Maria Capua Vetere aveva chiesto l’arresto; richiesta respinta dal Giudice per le indagini Preliminari. Il quarto indagato è un piccolo imprenditore edile: Antonio Nozzolillo, indagato a piede libero. L’inchiesta è partita nel 2020 ed è durata quasi due anni. E’ scattata ieri l’esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che rappresenta la conclusione di un’accurata indagine condotta dai carabinieri della compagnia di Capua, guidati dal colonnello Minutoli. Tre dei quattro indagati sono difesi dagli avvocati Ignazio e Ciro Maiorano.

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