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Pietro Ricciardi, amministratore della Pignataro Patrimonio

Pignataro Maggiore – Impianto di compostaggio, il progetto della Patrimonio è in graduatoria ma non finanziato

Pignataro Maggiore – Il progetto del valore di circa 700mila euro è stato valutato positivamente dal MITE ma ha ricevuto finanziamento per esaurimento fondi. L’amministrazione comunale di Pignataro Maggiore spera di ricevere i fondi il prossimo anno. La dimensione dell’impianto è tale da poter trattare 1000 tonnellate l’anno di umido; quindi servirà quasi esclusivamente la comunità pignatarese che produce tra le 850 e le 900 tonnellate all’anno di umido, nella lavorazione all’umido va aggiunto dello “strutturante” come, ad esempio segatura, pellet e gusci. L’impianto sarà realizzato sul piazzale della sede operativa della Pignataro Patrimonio, lungo la via Appia, nel cuore dell’Agro Caleno. Si tratta di 6 strutture di compostaggio collegate tra di loro molto simili alle compostiere di comunità, tranne che per il fatto che a monte di queste strutture (simili a dei cassoni scarrabili) è presente una bocca di carico nella quale possono scaricare direttamente i mezzi a vasca di 35 quintali.  L’umido viene fatto passare da una struttura all’altra dopo un periodo di maturazione prestabilito, in modo che quello che viene caricato in una certa data arriva all’ultimo scarrabile dopo una quantità prefissata di giorni e quindi immesso su un nastro di vaglio. Quello che esce è compost. Il nastro di vaglio serve per separare eventuali residui di vetro o altro dal compost. Il progetto permetterà di risparmiare somme importanti; basta considerare che oggi il comune paga alle imprese incaricate della raccolta, tra 120 e 140 euro a tonnellata. Una volta realizzato il progetto della Patrimonio il comune pagherebbe la copertura dei costi vivi (circa 50 euro a tonnellata). L’impianto sarebbe alimantato da fotovoltaico installato sui tetti della patrimonio.

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