Ultim'ora

San Tammaro / Santa Maria Capua Vetere – Omicidio Tondi, l’ultimo viaggio di Katia. Il dolore straziante del marito

Santa Maria Capua Vetere ( San Tammaro (Maria Giovanna Pellegrino) – Non aveva più lacrime per la sua katia, il giovane marito che ha accompagnato il feretro della sua sposa fin dentro il carro funebre portandolo a spalla insieme ad altri amici cari con il seguito dei familiari stravolti dal dolore. Direttamente dalla questura di Caserta dove questa mattina Emilio Lavoretano, il marito di Katia Tondi,  oggi pomeriggio è arrivato nella chiesa della Madonna delle Grazie, alle spalle della villa comunale di Santa Maria Capua Vetere, per i funerali della sua amatissima sposa.   Una cerimonia spezzata dai continui pianti, per il lutto che ha colpito le famiglie Lavoretano e Tondi e gli amici che da sempre conoscono la coppia la cui unione è stata tragicamente spezzata dalla follia di un killer che sabato scorso ha strangolato Katia nel suo appartamento, mentre il bambino di sette mesi dormiva e mentre il marito era uscito per fare la spesa.  In chiesa durante la funzione Emilio era così stravolto da apparire assente. Gli occhi, coperti da grossi occhiali neri, facevano scendere copiose lacrime. Ma il momento più drammatico è stato quando Emilio ha salutato Katia adagiando la bara nel carro funebre.   Quando ci siamo sposati a settembre- continuava a dire con voce sommessa, come se recitasse una preghiera- pioveva tantissimo. Cadeva giù tanta di quell’acqua che per consolarti ti dicevo Sposa fortunata Sposa bagnata. Ecco qua la fortuna che hai avuto, questa è la festa, ecco ora dove ti porto. Ora ti accompagno per l’ultimo viaggio che dovevamo fare insieme. Ma tu non mi lasciare mai. Non puoi . Mi hai promesso che saresti stata sempre con me. Stammi vicino! Stammi vicino! ” Poi il corteo si è avviato per il cimitero dopo che Emilio, non riuscendo più a stare in piedi si è seduto nell’auto con la sua Katia. Tanti gli amici e le amiche che sono venuti che hanno saluto Katia all’uscita della chiesa con un lancio di bianchi palloncini, quelli che avrebbe potuto stringere in mano il suo bambino rimasto orfano del tesoro più prezioso. Bocche cucite tra la gente. La morte di Katia ha gettato sconforto nella comunità parrocchiale dove è cresciuta la donna. In tanti e soprattutto la magistratura inquirente vogliono sapere il motivo di tanto dolore. Per il momento le indagini sono ad un bivio. Gli investigatori non credono tanto al furto rapina finito male. Il pm Domenico Musto, titolare delle indagini, non ha in mano alcun elemento per non credere alla versione fornita dal marito che è parte offesa e non indagato in questa tragedia. La presenza dell’avvocato Natalina Mastellone è servita a garantire al gommista la possibilità di nominare un proprio consulente per l’autopsia. Né si può supporre che Emilio Lavoretano possa coprire il misfatto di qualche persona a lui vicina. Sta di fatto che l’omicida ha organizzato bene il piano, muovendosi come se conoscesse bene la vittima e come se conoscesse l’ambiente in cui agiva. Katia è stata colpita alle spalle strangolata con una corda sottilissima e poi adagiata con cura a terra. Si è scoperto poi che la donna non aveva più la fede al dito e altri due monili che solitamente indossava. Il capello che le è stato trovato tra le mani potrebbe fornire ulteriori elementi ed essere dunque una prova decisiva. Le indagini su alcuni elementi repertati dalla polizia giudiziaria del commissariato di Stato di Santa Maria Capua Vetere e della scientifica della questura di Caserta dovrebbero fornire elementi utili agli investigatori per seguire una pista precisa e non brancolare nel buio.

Guarda anche

TEANO – Appalti e corruzione nella sanità, Bove resta ai domiciliari

TEANO – Non cambia la misura cautelare imposta all’imprenditore teanese. Anche dopo l’interrogatorio di garanzia …