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Riardo / Pietramelara / Teano – Omicidio Compagnone, i periti balistici: Vicol impediva a Francesca di scappare

Riardo / Pietramelara / Teano – Dalla perizia balistica, depositata presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, emergono nuovi inquietanti dettagli. I tecnici, infatti, avrebbe scritto che la posizione occupata da Vicol Ciprian nella stanza dove avvenne l’atroce delitto, impediva a Francesca di scappare, precludeva quindi la via di fuga alla 28enne riardese. Un passaggio importante quello sottoscritto dai due periti che sollevano ulteriori dubbi sull’intera vicenda. In sostanza i periti avrebbero posizionato Vicol, al momento dello sparo, fra la porta della stanza e Francesca che aveva precluso, in tal modo, ogni via per una eventuale fuga.  Una circostanza che i periti nominati dalla difesa dell’indagato tenteranno di smontare con un contro esame tecnico.
Secondo la perizia balistica depositata presso la Procura il 23enne impugnava l’arma in posizione di mira. Inoltre i tecnici nominati dalla Pubblica Accusa avrebbe evidenziato che con quel tipo di arma è impossibile non renderti conto che stai portando il colpo in canna, pronto a sparare. Intanto i difensori del 23enne Moldavo – gli avvocati Gaetano La Milza e Carla Di Stasio – hanno già incaricato un proprio perito per una contro perizia balistica. Proprie le perizie balistiche potrebbero recitare un ruolo determinante nell’udienza davanti al giudice del riesame di Napoli per discutere della richiesta da parte della  Procura della Reppublica di arrestare Vicol Ciprian. E’ stata fissata nei primi giorni del prossimo mese di gennaio 2023, dopo il rinvio dell’udienza fissata per lo scorso 7 dicembre 2022.  Ricorso contro la decisione assunta dal Giudice per Le indagini Preliminari che  decise di liberare totalmente l’indagato. Secondo i pubblici ministeri Fiore e Camerlingo,  Vicol Cipriano, il 23enne responsabile della morte di Francesca Compagnone, deve essere portato in carcere. E’ la ferma posizione dei due Procuratori della Repubblica che indagano sulla tragica morte della 28enne riardese. Secondo quanto raccontato dall’indagato la morte di Francesca sarebbe avvenuta per un gioco finito in tragedia, lui non aveva alcuna intenzione di ferire la donna. Secondo la Procura, invece, si tratta di omicidio volontario aggravato da futili motivi e legame affettivo. Questo è il capo di accusa su cui le indagini condotte dal colonnello Minutoli della Compagnia di Capua si snodano. I familiari della vittima si sono affidati agli avvocati Vincenzo Cortellessa e Leopoldo Zanni

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