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Teano – Via Rio Persico: il danno oltre la beffa. C’è poco da vantarsi. L’assuefazione del popolo sidicino

Teano – E’ c’è pure chi ha l’ardire di esultare, quasi come se fosse un miracolo di Natale, indicando in maniera chiara di chi sono i meriti per la riapertura di una strada dopo 14 mesi in cui non è stato fatto niente. C’è veramente poco da essere fieri di quanto fatto.
L’aspetto più grave dell’intera vicenda è l’assuefazione a sopportare un disservizio da parte del popolo teanese. Un popolo di oggi che non appare nemmeno lontanissimo parente del glorioso, coriaceo e opulento popolo sidicino che ha scritto la storia millenaria del territorio. Oggi ai teanesi puoi fare praticamente tutto, tanto tutto passa inosservato, tutto passa nell’indifferenza generale.  La vicenda di via Rio Persico è emblematica per capire questo concetto.
Una strada chiusa nell’ottobre del 2021 per eseguire lavori urgenti. E’ stato scavato un canale fognario, posati dei tubi per una spesa di circa 70mila euro. Poi questa condotta non è stata utilizzata (non è ancora chiaro il motivo). Intanto la strada, per la mancata richiesta di autorizzazione alla Soprintendenza è rimasta chiusa, con pesantissimi disagi per la popolazione e per l’economia del paese. Sono trascorsi 14 mesi per ricoprire lo scavo fatto e seppellire sotto di esso costose tubazioni che sono costate alla collettività 70mila euro. Non saranno mai utilizzate. Intanto è stato costruito un altro canale fognario, su un terreno privato il cui costo di esproprio è stato di 10mila euro, oltre ai costi per la realizzazione della condotta. Non si poteva fare prima? Non si poteva progettare prima? Chi ha  sbagliato pagherà? Oppure pagheranno sempre i cittadini di Teano?

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