Pasquale Capriglione

AMBITO SOCIALE C09: Servizi sociali in odore di camorra: Ispettori del Prefetto in 9 comuni dell’Ambito

Nelle prossime settimane la Prefettura di Caserta potrebbe inviare ispettori nei comuni che compongono l’Ambito Sociale C09. L’ipotesi potrebbe interessare i comuni di Calvi Risorta, Bellona, Giano Vetusto, Rocchetta e Croce, Vitulazio, Capua, Camigliano, Pastorano, Pignataro Maggiore. Gli ispettori non andranno a Sparanise dove l’amministrazione comunale è stata sciolta perché condizionata dalla malavita organizzata e dove è stata nominata una triade di commissari che per 18 mesi gestirà la casa comunale. GLi ispettori, in sintesi, dovranno capire se i condizionamento avvenuti a Sparanise hanno interessato anche gli altri municipi dell’Ambito C09.
L’ipotesi dell’invio di ispettori negli altri comuni che compongono l’Ambito C09 servirà a fare chiarezza proprio sull’affidamento e sull’erogazione dei servizi sociali. Ricordiamo che l’Ambito Sociale C09 è stato toccato da una inchiesta condotta dall’Antimafia che pare non avere dubbi: “gli indagati operano in stretto collegamento con il clan dei casalesi”. E’ scritto chiaramente a pagine 5 dell’ordinanza utilizzata per effettuare le perquisizioni eseguiti dagli uomini dell’antimafia in ha perquisito le abitazioni, gli uffici e le sedi di alcuni indagati.
“… Più in generale emergeva che numerosi soggetti già presenti nella gestione delle cooperative riconducibili al consorzio AGAPE erano coinvolti nella gestione delle cooperative oggetto delle indagini di cui al presente procedimento penale. Tra questi particolare rilevanza assumeva la ricorrente figura di Capriglione Pasquale. Le successive attività investigative consentivano di accertare il coinvolgimento di Capriglione e di Lagravanese, nonché di Flauto Sofia, in illeciti condizionamenti relativi all’aggiudicazione di alcune gare nell’ambito del cd. “terzo settore” da parte di Comuni della Campania e non solo. Emergeva, inoltre, come, nonostante l’apparente scissione operativa delle attività riconducibili rispettivamente a Lagravanese e Capriglione, questi ultimi continuassero in realtà ad agire parallelamente e con analoghe modalità. Emergeva il coinvolgimento di ulteriori soggetti con i quali CAPRIGLIONE Pasquale risultava relazionarsi nella gestione dei suoi affari. In particolare, la polizia giudiziaria evidenziava le figure di Zippo Maurizio e Diana Orlando quali persone strettamente legate a Lagravanese Luigi e alla criminalità organizzata casalese. Dalle attività di intercettazione e dai riscontri compiuti dalla polizia giudiziaria delegata emerge, dunque, come, successivamente allo scioglimento di AGAPE Consorzio di Cooperative Sociali e di AGAPE Service, che operava nel settore sociale, socio sanitario e più in generale nel c.d. “terzo settore”, anche attraverso la costituzione e gestione di diverse Società Cooperative, Cooperative Sociali Onlus ovvero Consorzi di Cooperative Sociali, finalizzate al controllo delle attività economiche anche attraverso la gestione monopolistica del settore imprenditoriale di riferimento, nonché all’acquisizione di appalti e servizi pubblici sul territorio delle Provincie di Caserta e Napoli, gli indagati abbiano sostanzialmente proseguito nello svolgimento delle medesime attività sotto una nuova veste al fine di vanificare gli effetti dell’interdittiva antimafia emessa nei confronti del consorzio Agape. In tale contesto DIANA Orlando, BORTONE Gennaro, CAPRIGLIONE Pasquale, DEL VECCHIO Eufrasia, LAGRAVANESE Luigi, FLAUTO Sofia, GRASSI Massimiliano, ZIPPO Maurizio compivano le attività volte a partecipare alle gare per la gestione dei servizi attraverso le società cooperative loro riconducibili direttamente o indirettamente; BORRELLI Luca, LUBERTO Simona Angela, MARRESE Paola, PACIFICO Anna svolgevano il ruolo di fittizi intestatari delle cooperative sociali; CAROFANO Luca, CLEOPATRA Antonio, DE ROSA Rodolfo, D’ANGELO Carlo, IROSO Alessandra, LANCIA Marcella, MARTIELLO Salvatore, SPARAGO Maria Giovanna, VARONE Marfisa mettevano a disposizione il loro ruolo e la loro funzione di pubblici funzionari inseriti negli Enti pubblici di volta in volta coinvolti; FAPPIANO Giulio forniva il proprio contributo criminale, sulla base di una specifica competenza tecnica, per disabilitare (rectius “bonificare”) i presidi tecnologici installati per le diverse attività di intercettazione.
Gli indagati operano in stretto collegamento con il clan dei casalesi di cui sono esponenti Diana Orlando e Zippo Maurizio, indagati per associazione mafiosa in questo stesso procedimento, anche per effetto di numerose e convergenti dichiarazioni d collaboratori di giustizia che ne hanno delineato il ruolo nel clan; in particolare Diana Orlando ha avuto rapporti continuativi con il clan dei casalesi tramite numerosi esponenti di rilievo del predetto sodalizio criminale, tra i quali ZAGARIA Michele, BARONE Michele, VENOSA Salvatore, SCHIAVONE Nicola, CATERINO Oreste, BARBATO Francesco, CATERINO Massimiliano, MISSO Giuseppe, MARTINELLI Enrico, IAVARAZZO Mario; è, inoltre, stato consigliere comunale ed Assessore nel Comune di San Cipriano d’Aversa (CE)  grazie all’appoggio elettorale di ZAGARIA Michele fino al 2012, ha agevolato la latitanza dello Zagaria, ha occultato armi utilizzate dalla predetta organizzazione presso la propria dimora. Nello specifico dei fatti contestati DIANA Orlando e ZIPPO Maurizio si sono adoperati quali imprenditori del Clan dei Casalesi per utilizzarne il potere di infiltrazione presso vari Enti territoriali e Amministrazioni Pubbliche delle Provincie di Napoli e Caserta, per ottenere l’affidamento di servizi nel settore sanitario e socio assistenziale, utilizzando le seguenti società: SINERGIA Consorzio di Cooperative Sociali Onlus, IL VOLO Società Cooperativa Sociale Onlus, PRIMAVERA Società Cooperativa Sociale Onlus, AMAME Società Cooperativa Sociale, CAMPANIA EMERGENZA S.r.l., NON SOLO CAFFÈ S.r.l.s.
Il collegamento dell’associazione per delinquere con il clan dei casalesi è particolarmente strutturato anche per i rapporti che con esso hanno avuto nel tempo LAGRAVANESE Luigi e CAPRIGLIONE Pasquale; legati alla fazione Schiavone, sia attraverso il  Consorzio di Cooperative Sociali denominato AGAPE, soggetto economico di riferimento del clan nel settore, sia attraverso Agape service e gli altri soggetti economici sopra citati, fra cui CLP Service di Capriglione Pasquale s.a.s; Lagravanese, poi, aveva nel tempo contatto e rapporti con numerosi esponenti di rilievo del predetto sodalizio tra i quali SCHIAVONE Nicola, SCHIAVONE Mario, SCHIAVONE Carmine, IOVINE Antonio, COPPOLA Nicola, RUSSO Massimo, MISSO Giuseppe, IAVARAZZO Mario.  In questo contesto gli indagati si muovevano per alterare la libera concorrenza nell’espletamento delle gare anche attraverso accordi corruttivi.

 

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